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SATRIANO – E’ iniziato alle 10.30, nella sala consiliare di Satriano, l’incontro organizzato dal sindaco Michele Miglionico con i lavoratori della ex StandardTela. Obiettivo è quello di riflettere sul futuro dell’area del Melandro e sul loro destino. Il tema dell’incontro infatti è: “Ex Standardtela e il suo futuro”. Presenti anche il sindaco di S. Angelo le Fratte, Michele Laurino e l’assessore alle attività produttive della regione Basilicata, Gennaro Straziuso. Il tutto per fare il punto sulla situazione, dopo oltre 46 mesi di cassa integrazione e mobilità dei 108 lavoratori della ex Standard Tela, mobilità che, per alcuni di loro, sta per volgere al termine già alla fine del corrente anno solare. Oggi, dopo anni di estenuanti trattative, prima con la Job and Color, poi con la subentrante Draplane, siamo al punto di partenza, visto che l’azienda di Prato non è stata in grado di presentare le fideiussioni bancarie richieste dal defunto bando. La regione, infatti, il giorno 29 settembre scorso decide per la riapertura di un nuovo bando con un disciplinare più morbido. Ciò riapre le speranze dei lavoratori, ma crea anche nuove preoccupazioni che scaturiscono proprio dalla linea morbida a cui sarà improntato il prossimo. Il sindaco di S. Angelo, Michele Laurino, si dice “soddisfatto per il fatto che la regione ha riaperto il bando, volto alla reindustrializzazione dell’opificio di Zuccchi ex StandardTela”, ma si dice anche “preoccupato per la piega che la vicenda può prendere”. La Regione ha fatto capire di voler modificare il disciplinare che riguarda le fideiussioni bancarie. In verità il progetto industriale della Draplane non ha concluso il suo iter, proprio perché non è riuscita a trovare le fideiussioni richieste per usufruire dei fondi regionali e far partire così il progetto presentato. Ora, se queste verranno tolte, come conditiones sine qua non, dal nuovo disciplinare, al bando vi potranno partecipare aziende per niente solide sul piano economico e con piani industriali poco credibili. Ironia della sorte, corre già voce che, al nuovo concorso, vi parteciperà ancora la stessa Draplane, che non ha saputo dimostrare di avere le condizioni di sicurezza economica richieste e c’è anche l’ipotesi che questa potrebbe anche rilevare lo stabilimento della Zucchi. “In questa maniera, sarà impossibile evitare i truffatori e gli speculatori” – riflettono ad alta voce alcuni lavoratori che, invece, condividono la trasparenza e il modello che offriva il bando precedente. Di sicuro, al momento, al nuovo bando parteciperà anche un consorzio di aziende del nord che producono cassette a scomparsa per bagni, tubi idraulici per impianti domestici, tecnologie per energie rinnovabili e altro e queste si impegnerebbero ad assorbire i 108 operai, ex StandardTela, oggi in mobilità. Eccole le aziende che intendono rilevare lo stabilimento Zucchi, tutte affermate si dice – sul mercato, con una solida base economica e positivamente giudicate dalla stessa Zucchi, che è ancora proprietaria dello stabilimento: Kariba SPA – Senato di Lerici (SP); Sitra SPA – Monichiari (BS); Euro – Productions, Lusia (RO); K pler SPA .- Brughiero (MI). Tecnologie nuove, prodotti richiesti dal mercato, su queste premesse si riaccende la speranza dei lavoratori della ex StandardTela che dovranno, se quest’ultima idea progettuale dovesse andare in porto, sottoporsi ad un corso intensivo di riqualificazione professionale, perché si passerebbe dal tessile, ormai per niente affidabile in campo nazionale, ad un tipo di produzione totalmente diverso. L’esortazione è di non deluderli ancora i lavoratori, in un momento particolarmente difficile per l’economia mondiale e in un’area particolarmente fragile, qual è quella del Melandro.
Antonio Monaco

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