X
<
>

Condividi:
5 minuti per la lettura

La poliza Tributaria della GdF di Catanzaro ha segnalato alla procura regionale della Corte dei Conti della Calabria danni erariali per 90 milioni di euro, dovuti a prestazioni rese con i fondi del servizio sanitario della Regione Calabria. Secondo gli inquirenti, il danno sarebbe stato stato cagionato da una lunga serie di finanziamenti illegittimi erogati dalla Regione Calabria a favore della fondazione “Tommaso Campanella”, ubicata nel nuovo polo infrastrutturale di Germaneto, alla periferia di Catanzaro. La fondazione era stata costituita nel 2004, a seguito di un protocollo d’intesa siglato tra la Regione e l’universita’ “Magna Graecia” di Catanzaro, al fine di realizzare e gestire in Calabria un Centro oncologico “d’eccellenza” destinato a trasformarsio in istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (I.r.c.c.s.), finalizzato allo studio ed alla cura dei tumori. Secondo i finanzieri, la struttura sanitaria, che pur svolgendo un servizio evidentemente pubblico, e’ una persona giuridica di natura privata e, come tale si e’ comportata, ad esempio, nelle assunzioni del proprio personale, e’ stata beneficiaria, a far data dal 2005, di cospicui finanziamenti pubblici. Le erogazioni, secondo le Fiamme Gialle, sono state effettuate dalla Regione nonostante l’evidenza che la fondazione “Campanella” fosse priva degli indispensabili requisiti autorizzatori, stabiliti dalla legge, sia per esercitare l’attivita’ medica, che per operare per conto ed a carico del servizio sanitario pubblico.

LE REAZIONI

LOIERO: NESSUNO SPERPERO

«Il fatto incontestabile è che in Calabria esiste un polo oncologico d’eccellenza che ha bloccato la mobilità passiva, polo che è nato da una partnership tra Regione e Università Magna Grecia. L’indagine della Guardia di Finanza, che ancora non ha avuto il vaglio della procura della corte dei conti, faccia il suo corso. Si accerterà che nessun direttore generale della Sanità ha sperperato soldi e che si è operato nel rispetto delle norme». È quanto afferma il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero, dopo gli esiti delle indagini effettuate dalle Fiamme gialle sulla Fondazione Campanella. «Bisogna aspettare, nel doveroso rispetto degli organi di polizia e della magistratura contabile, le conclusioni della vicenda – ha aggiunto Loiero – senza emettere premature sentenze mediatiche che rischiano di danneggiare una delle più moderne strutture cliniche della Calabria. L’erogazione dei fondi da parte dei diversi dirigenti del Dipartimento – ha detto ancora Loiero – in base al parere espresso da Comitato di consulenza giuridica, è da ritenersi assolutamente legittimo e rispettoso di leggi e statuto. D’altra parte – secondo il presidente della Regione – la Fondazione Campanella era una struttura sperimentale voluta dai governi regionale e nazionale di centrodestra che porta la firma dell’ex presidente Giuseppe Chiaravalloti, del ministro Girolamo Sirchia e dell’assessore alla Salute Gianfranco Luzzo. Proprio perchè sperimentale non aveva bisogno di accreditamento. Oltre all’assistenza agli ammalati di cancro compito assolto egregiamente, i suoi obiettivi erano quelli di elevare il tasso di ricerca scientifica in materia di tumori, a quanto mi risulta documentabile, e di creare un argine alla mobilità che secondo i dati in nostro possesso è stato perfettamente raggiunto. Il clamore mediatico immediato – ha detto ancora Loiero – è sproporzionato alla realtà dei fatti e noto con soddisfazione che sulla stampa di oggi la vicenda, al di là delle strumentalizzazioni politiche, è in qualche modo riportata alla normalità. Tutto quello che è stato fatto – ha concluso Loiero – puntava a qualificare il bistrattato sistema sanitario regionale, e per tale motivo la regione tutelerà in tutte le sedi la propria immagine e quella dei propri dirigenti».

COSTANZO: RAGGIUNTI RISULTATI RILEVANTI

«In relazione ai servizi televisivi ed articoli di stampa recentemente pubblicati sulla Fondazione Campanella, desidero, in qualità di direttore scientifico della fondazione stessa, intervenire sulla questione anche per rasserenare tutti coloro che, afflitti da gravi sofferenze, si rivolgono al centro oncologico per ricevere aiuto e sollievo». Lo afferma Francesco Saverio Costanzo, direttore scientifico della fondazione e rettore dell’Università di Catanzaro. «Come direttore scientifico – aggiunge – desidero riportare i rilevanti risultati che la fondazione ha ottenuto in soli tre anni di attività nel campo della ricerca scientifica e dell’assistenza agli ammalati di cancro. La Fondazione Campanella ha prodotto, nel triennio 2006-2009, più di 100 pubblicazioni scientifiche su prestigiose riviste internazionali nel campo dell’oncologia. Tra i tanti risultati ottenuti vorrei citare, a titolo di esempio, le nostre scoperte nel campo dei tumori ereditari che già consentono l’identificazione di soggetti a rischio di cancro della mammella e del colon e che quindi hanno anche ottenuto riflessi immediati nel campo dell’assistenza. L’attività assistenziale nei suoi tre anni di vita – sottolinea Costanzo – può essere considerata di grandissima rilevanza non solo per qualità ma anche per quantità. Voglio citare i dati essenziali delle attività assistenziali suddivisi per ricoveri ordinari, day hospital ed attività ambulatoriale. Nel periodo 2006-2009 la Fondazione ha effettuato circa 9.000 ricoveri ordinari, circa 10.000 ricoveri in day hospital, circa 550.000 prestazioni ambulatoriali.. Anche in questo settore voglio fare un esempio: la Fondazione Campanella dispone di una tecnologia importante, unica in Calabria, fondamentale come strumento diagnostico in oncologia. Grazie a questa tecnologia, conosciuta con il nome di PET, la Fondazione ha potuto soddisfare le esigenze di migliaia di pazienti effettuando circa 5.000 prestazioni in un triennio. Ritengo che l’attività della Fondazione non possa essere definita come trascurabile. Ritengo invece che la Fondazione – conclude Costanzo – in questi anni abbia contribuito in modo significativo grazie all’impegno di tutti colori che in essa operano, a fermare l’emigrazione sanitaria che tanti disagi provoca ai cittadini calabresi e tanto danno economico arreca alla regione».

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE