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POTENZA – Nell’imputazione originaria, ovvero quella che ancora non tiene conto della perizia del professor Francesco Introna, la procura di Salerno sosteneva che l’arma del delitto potesse essere un coltello. E per questo, forse, tra i quesiti che la procura ha posto all’anatomopatologo ce n’è uno che riguarda l’accertamento sulla presenza di residui mettallici sulle ossa di Elisa. Questo particolare ha innescato una serie di «indiscrezioni», spesso incontrollate, sul contenuto della perizia dell’anatomopatologo.
L’ultima, ieri mattina, dell’agenzia Ansa, che ha fatto sbottare il capo della procura di Salerno Franco Roberti: «Ci sono indagini in corso e si tratta di una vicenda estremamente delicata. Non se ne può più di tutte le indiscrezioni che escono fuori».
Secondo l’Ansa «Elisa Claps fu colpita più volte mortalmente al torace con un’arma da taglio (forse un coltello) e fu finita per soffocamento». L’agenzia di stampa ritiene che sia «la conclusione alla quale è giunto l’anatomopatologo Francesco Introna, che ha eseguito l’autopsia sul cadavere della studentessa potentina scomparsa il 12 settembre 1993 e i cui resti sono stati trovati nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità di Potenza lo scorso 17 marzo».
E ancora: «Non sono noti altri dettagli dell’autopsia dal momento che la consulenza medico-legale è tuttora secretata per decisione della procura generale di Salerno».
Gli investigatori ritengono che il delitto sia avvenuto domenica 12 settembre 1993, lo stesso giorno della scomparsa della studentessa potentina, che all’epoca aveva 16 anni. Sempre secondo gli investigatori, sostiene l’Ansa, «l’accoltellamento e il soffocamento di Elisa Claps sarebbero avvenuti durante un tentativo di violenza sessuale». E questo non lo stabilisce Introna. Ma fa parte del capo d’imputazione originario, in cui la procura sostiene che Elisa «è stata colpita con un’arma da punta e taglio».
Per l’avvocato della famiglia Claps, Giluliana Scarpetta, «è un’ipotesi fantasiosa». Dice: «Conosco bene gli ambienti della procura di Salerno ed escludo categoricamente che qualcuno, oltre al pm Rosa Volpe e al professor Introna, abbia potuto mettere gli occhi sulla perizia medica. Verso l’una – continua l’avvocato – ho letto un lancio di agenzia che dava come cosa certa la morte in seguito a dissanguamento, ma mi sembra impossibile che qualcuno conosca particolari della perizia che non sono stati resi noti neanche a noi. Non posso esprimere un mio parere – aggiunge il legale della famiglia Claps – perché le indiscrezioni trapelate sono ipotesi fantasiose che non si basano su un dato scientifico». L’avvocato Scarpetta ricorda anche che la relazione stilata dall’anatomopatologo Francesco Introna sul cadavere di Elisa Claps «rimarrà secretata fino al nove maggio. Soltanto allora sapremo davvero come è morta la povera Elisa».
L’avvocato Mario Marinelli, difensore di Danilo Restivo, unico indagato per l’omicidio di Elisa Claps, non commenta e non conferma le indiscrezioni sul presunto esito dell’autopsia. Si limita a dire: «Non conosciamo gli esiti della perizia che è ancora secretata». Quella delle coltellate è un’ipotesi che è emersa nel corso dell’autopsia, quando erano presenti anche i consulenti di parte, per via di alcuni segni «sospetti» sulle ossa. Lo stesso giorno i periti decisero di prelevare anche l’osso ioide, che però non è fratturato.
Lo conferma il capo della procura di Salerno: «L’ipotesi di accoltellamento era affiorata fin dai primi momenti perché era stata formulata dai consulenti, sia da quello d’ufficio che da quelli nominati dalle parti». Roberti ha escluso categoricamente che qualcuno, esterno alle indagini, possa aver avuto accesso alla relazione redatta dal medico legale che ha effettuato l’autopsia. «E’ una perizia secretata – ha ribadito Roberti – nessuno può averla vista». Il procuratore capo di Salerno ha escluso che la causa della morte della ragazza potentina possa essere stata per soffocamento ma ha anche precisato che «la morte per accoltellamento dovrà essere confermata durante l’incidente probatorio in corso a Roma». Sulle tracce di sangue che, sembra, non siano state rinvenute né sui vestiti della ragazza né sul luogo del delitto, Roberti ha preferito non rispondere perché, ha ricordato, l’indagine è ancora coperta dal segreto istruttorio. Elisa, con molta probabilità, è stata accoltellata ma resta ancora da chiarire se i colpi inferti con arma da taglio siano stati la vera causa del decesso. O se le siano stati inferti dopo la morte. Forse per infierire.

fab. ame.

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