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di ANTONELLA CIERVO
NEMMENO la manovra finanziaria ha chiarito il futuro delle Zone Franche urbane che, secondo l’Anci, rischiano di essere trasformate e ridimensionate notevolmente.
L’allarme era stato lanciato mercoledì dalla responsabile delle politiche comunitarie dell’associazione nazionale dei Comuni, Micaela Fanelli e ieri si è diffuso a macchia di leopardo in Italia.
Sotto osservazione è finito l’articolo 43 della Manovra finanziaria che parla della possibilità di istituire nel Meridione d’Italia le Zone a burocrazia zero.
Il testo prevede che “Ove la burocrazia zero coincida nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia con una delle zone franche urbane (…) le risorse previste sono utilizzate dal sindaco territorialmente competente per la concessione di contributi diretti alle nuove iniziative produttive avviate nella zona a burocrazia zero”.
In questo modo, secondo una prima lettura del testo, resterebbero escluse le imprese già esistenti che nel sistema della Zfu potrebbero, invece, godere di esenzioni.
Sulla vicenda emergono inoltre i primi dubbi e le prime preoccupazione che vedono nella soppressione delle Zone Franche urbane e nel dirottamento di quelle risorse, una ipotesi più concreta di quanto si creda.
La guerra aperta che l’Anci ha dichiarato al Governo si aggiunge alle perplessità del sindaco di Matera, Salvatore Adduce che sottolinea la mancanza di chiarezza del provvedimento e, in particolare si sofferma sull’articolo 43 che prevedrebbe il passaggio di competenze ai sindaci, riservandosi di approfondire gli aspetti e di valutare gli ulteriori chiarimenti che dovessere giungere in queste ore.
«Bisognerà verificare con attenzione se sul piatto della bilancia peseranno di più i vantaggi o le conseguenze negative che questo provvedimento avrà, in particolare per le Zone Franche urbane.
Nelle prossime ore proseguiremo l’analisi del testo per comprendere ulteriormente tutti gli elementi di novità su questo importante strumento di sviluppo di molte aree del Mezzogiorno».
La cautela del sindaco sottolinea, per alcuni versi, l’attesa cui gli enti locali di riferimento delle 24 Zone Franche urbane sono costretti.
Tornerebbe d’attualità, infatti, il contributo che verrebbe concesso dal sindaco, erogato dal Comune, al posto delle esenzioni automatiche fiscali e contributive.

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