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«Il Premier Berlusconi continua ad apparire un leader ambiguo e poco affidabile». A sostenerlo è Ubaldo Schifino, capogruppo del Pd alla Provincia di Crotone in merito alla possibile eliminazione di alcune Province più piccole. «Prima – ha aggiunto – smentisce il tentativo del ministro Tremonti d’inserire nella manovra economica in discussione la ‘sforbiciatà di alcune Province in conformità a criteri parziali e discutibili e, poi, dà mandato ai suoi parlamentari di presentare alla Commissione Affari Costituzionale della Camera un disegno di legge per inserire nella Carta delle Autonomie Locali il taglio di alcune Province e consentire a Tremonti di raggiungere, comunque, il suo obiettivo: abolire le Province meno tutelate politicamente come Crotone. Questo è, infatti, il vero e unico criterio adottato, senza affrontare il problema della riorganizzazione dell’intero assetto istituzionale statale, perchè si oppone la Lega Nord, e decidere il futuro di tutte le Province». «E’ un gioco avvilente – ha sostenuto Schifino – mortificante, inaccettabile. Occorre attivare immediatamente tutte le iniziative politiche e istituzionali, a cominciare della convocazione del Consiglio provinciale di Crotone, per costruire una mobilitazione sociale, civile e culturale della nostra comunità e contrastare la volontà di quanti mirano a realizzare l’ennesimo ‘scippò ai danni del nostro territorio, che dopo circa 50 anni di lotta è riuscito ad affrancarsi dalla Provincia di Catanzaro e non intende sprofondare in un passato ‘oscurantistà mai rimpianto. L’antico marchesato crotonese, paga oggi un prezzo altissimo al processo di deindustrializzazione, al suo storico abbandono e mancato sviluppo produttivo a causa delle classi dirigenti nazionali e locali e d’imprenditori ‘prenditorì, di solito del Nord, che utilizzano le risorse per il Sud e poi scappano via, lasciando i lavoratori nella disoccupazione e nella rabbia». «Tutti – ha concluso Schifino – siamo chiamati a fare la nostra parte: i rappresentanti ai diversi livelli istituzionali, politici e sindacali, l’associazionismo democratico, i movimenti civici e cattolici, per lottare uniti nella difesa di quel poco che ci rimane delle storiche conquiste del passato e tra queste l’istituzione della Provincia, da cui ripartire per ricostruire un diverso e più ambizioso futuro per la nostra comunità».

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