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I 495 lavoratori della Gdm in liquidazione hanno dato il via ieri all’occupazione ad oltranza dei 15 punti di Reggio, Vibo e Crotone, in contemporanea allo sciopero dei 104 colleghi di Milazzo. La protesta potrebbe venire sospesa solo salvo il buon esito della trattativa che si svolgerà in mattinata tra l’azienda e le organizzazioni sindacali. Sll’origine della protesta, la controversa procedura di cessione alla Euro Logistik, raccontata in anteprima sul Quotidiano e diventata drammatica realtà, l’altro ieri, con l’uscita delle liste dei pochi lavoratori (un centinaio, pari al 20% dell’intero organico) con cui, ieri mattina, senza esplicitarne i criteri in sede sindacale e dunque “senza criterio” per sindacati e lavoratori, la società di Marcello Foti avrebbe dovuto dare avvio alla nuova attività. Il resto, circa l’80%, entra in cigs con la Gdm, senza vere e proprie garanzie di essere riassorbito per intero dalla società subentrante.
La procedura di cessione di ramo d’azienda (ex articolo 47) prevede infatti solo l’impegno della Euro Logistik Company Scpl (il gruppo di Foti già operante in Gdm) ad assorbire gradualmente il personale in funzione dell’aumento del fatturato con riferimento al fortunato anno 2009.
Ad occuparsi della vertenza le sigle sindacali Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs mentre i lavoratori hanno deciso di occupare i punti vendita (13 a Reggio, compreso Melito, uno a Vibo e uno a Crotone). I più numerosi sono quelli che hanno manifestato, a Reggio, davanti al Quiper di Viale Calabria (dove ci sono 94 cassa integrati contro 21 passati alla Euro Logistik) e al Quiper di Via De Nava (circa 20 salvati su 104), mentre nei più piccoli ex DìperDì, i salvati sono circa 2 per punto vendita. Un taglio di teste indiscriminato “e a simpatia” secondo i lavoratori. Restano fuori “anche coppie di coniugi. A beneficio anche di personale di sesto livello già in forza nella Euro Logistik che scavalcherebbe così i cassa integrati Gdm”.

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