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POTENZA – Una proposta di legge di iniziativa popolare per un fisco più equo e giusto e cinque proposte per una previdenza più flessibile e solidale tra le generazioni. Questi i contenuti della campagna nazionale promossa dalla Cisl su fisco e pensioni, presentata ieri a Potenza in un evento indirizzato ai dirigenti, quadri e delegati del sindacato con il supporto tecnico di Angelo Marinelli del dipartimento lavoro della Cisl nazionale. Nei prossimi giorni partirà anche in Basilicata la raccolta firme per la riforma del fisco. L’obiettivo che si propone la Cisl lucana è di raccogliere in tutta la regione almeno 25 mila firme. Bonus da 1.000 euro, nuovo assegno familiare, fiscalità locale al servizio del cittadino, imposta sulla grande ricchezza netta, riduzione dell’evasione fiscale: questi i punti salienti della proposta messa a punto dai tecnici della Cisl con l’obiettivo di introdurre più equità, dare più risorse a lavoratori – compresi gli autonomi – e pensionati, ridistribuire la ricchezza e sostenere le famiglie.
«La Cisl propone al governo di mettere in campo una grande operazione di redistribuzione della ricchezza a favore delle aree sociali medio-basse per correggere la crescita esponenziale delle diseguaglianze che si è realizzata nell’ultimo quarto del secolo e che rappresenta uno dei motivi profondi del mix di bassa crescita e alta disoccupazione», spiega il segretario generale della Cisl Basilicata, Nino Falotico. Si dice convinto «della necessità di una riforma fiscale e previdenziale che vada nella direzione di una maggiore equità e giustizia sociale». «Dopo sette anni di crisi – continua Falotico – bisogna entrare nell’ordine di idee che senza una riforma delle tasse seria e senza introdurre elementi di flessibilità nel sistema pensionistico la crescità sarà lenta e soprattutto poco inclusiva».
E se non bastasse la crisi, c’è il monito del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, contro la crescita delle disuguaglianze sociali a fare da sprono. «Nel suo discorso di insediamento – spiega Falotico – Mattarella ha sottolineato a più riprese la necessità di intervenire sulle disuguaglianze sociali che lacerano il tessuto sociale del paese».
Ecco in dettaglio le cinque misure contenute nella proposta di legge di iniziativa popolare per la riforma del fisco:

Bonus 1.000 euro

La Cisl propone l’introduzione di un bonus di 1.000 euro annui per tutti i contribuenti con un reddito individuale fino a 40.000 euro e un bonus di ammontare ridotto e via via decrescente per chi ha redditi compresi fra 40.000 e 50.000 euro.

Nuovo assegno familiare

È necessario ripensare il fisco per la famiglia, nell’ottica di una maggiore equità distributiva, introducendo un nuovo strumento di intervento che superi, accorpandoli, gli attuali assegni familiari e le detrazioni per i figli (minorenni) e per il coniuge a carico, attraverso un nuovo sistema di detrazioni d’imposta (nuovo assegno familiare) che cresca al crescere dei carichi familiari e si riduca all’aumentare del reddito.

Fiscalità locale al servizio del cittadino

È indispensabile una nuova regolazione delle imposte e delle tasse locali secondo un meccanismo di compensazione in modo che all’aumentare della fiscalità locale il cittadino possa ottenere una corrispondente riduzione del prelievo fiscale nazionale.

Imposta su grande ricchezza netta

La Cisl vuole realizzare una grande operazione redistributiva di ricchezza a favore di chi lavora, dei pensionati e delle aree sociali medio-basse per correggere la crescita delle disuguaglianze. Per questo deve essere introdotta una imposta ordinaria sulla grande ricchezza netta che cresca al crescere della ricchezza mobiliare e immobiliare complessiva, con esclusione delle prime case e dei titoli di Stato.

Riduzione dell’evasione fiscale

L’evasione comporta ogni anno minori entrate per oltre 180 miliardi di euro, appesantendo il carico fiscale su chi le tasse le paga. Per questo è necessario rafforzare le sanzioni amministrative e penali, aumentare i controlli, migliorare la tracciabilità dei pagamenti e l’utilizzo delle carte di credito (senza costi aggiuntivi per le famiglie), introdurre meccanismi di contrasto di interesse che consentano a chi compra di portare in detrazione la relativa spesa, facendo emergere il fatturato oggi occultato.
In materia di pensione, invece, le cinque proposte sono: reintroduzione della flessibilità nel sistema pensionistico; pensioni più giuste e adeguate con un calcolo contributivo effettuato secondo modalità e criteri più equi attraverso meccanismi di solidarietà e garanzia in grado di proteggere il valore dei contributi versati negli anni; previdenza complementare obbligatoria; un nuovo patto per i giovani: vanno migliorate e rafforzate le prestazioni sociali e assistenziali a beneficio dei lavoratori parasubordinati o comunque iscritti alla gestione separata, con o senza partita Iva; infine, informazione sulla previdenza e sul risparmio previdenziale.

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