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POTENZA – Dovranno scontare rispettivamente 1 anno 1 mese e 9 mesi di reclusione: Domenico Montemurro e Filomena Fiore. I coniugi materani accusati di stalking nei confronti del fratello di lei e della sua famiglia.
Lo ha deciso ieri mattina la Corte d’appello di Potenza presieduta da Vincenzo Autera, respingendo i ricorsi presentati contro la sentenza del Tribunale di Matera.
Montemurro è stato condannato anche per lesioni, grazie al filmato di una telecamera piazzata dal cognato nel cortile della loro villetta. Un’immobile indiviso che da anni ha acceso la tensione tra parenti. Fino a quando la violenza non si è “meccanizzata”, con la retromarcia folle di Montemurro, che ha investito l’odiato parente.
A quel punto è intervenuto il gip di Matera, che a settembre del 2010 ha ordinato a lui e alla moglie «di non avvicinarsi» più ai parenti, e in particolare alle loro figlie minori, all’epoca dei fatti. Vittime a loro volta di insulti e spesso additate in malo modo. Restando «a distanza non inferiore ai cinque metri». Senza mai rivolgere «lo sguardo diretto» nei loro confronti, né «comunicare attraverso qualsiasi mezzo, anche gestuale».
Un provvedimento originale, ma necessario visto che le due coppie vivono ancora in abitazioni attigue nella zona sud della città.
Del caso si era occupata la squadra mobile della città dei Sassi, guidata da Nicola Fucarino, che in conferenza stampa parlò di soprusi durati per anni.
«Ero appena arrivato a Matera quando mi sono imbattuto in un caso particolare». Sono state le parole del dirigente della polizia. «Una donna e una figlia di poco più di un anno che erano costretti da un giorno e mezzo al freddo perchè il cognato aveva chiuso il gas. Già allora siamo intervenuti per cercare di risolvere la situazione. Ma quello è stato il primo di una serie di avvenimenti a cui abbiamo assistito».
I “parenti- serpenti” non avrebbero dato tregua a Francesco Paolo Fiore, Maria Bruna Di Noia e le loro figlie. Questi i nomi delle parti offese, assistite dall’avvocato Annamaria Buccico. Peraltro anche molto conosciuti in città dato che lui è il presidente dei cuochi materani.
A breve, inoltre, dovrebbe arrivare in appello un’altra condanna inflitta a entrambi per i fatti precedenti all’episodio dell’auto. Già denunciati ma appena definiti dal Tribunale di Matera.
Domenico Montemurro e Filomena Fiore sono stati condannati dalla Corte d’appello anche a risarcire i danni causati ai cognati, da liquidare in sede civile. Sia per le ferite provocate dall’investimento di Francesco Fiore che per lo stress portato nelle loro vite, costringendoli a cambiare abitudini anche solo per evitare occasioni di contatto.

l.amato@luedi.it

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