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VILLA D’AGRI –  «La vicenda che si è creata sull’ospedale merita una profonda riflessione ed un esame attento della problematica, al fine di risolvere in modo confacente la questione, sia tenendo della specificità della zona (interessata dalle estrazioni petrolifere), sia della popolazione che vi abita e sia le risorse economiche ed i problemi di turn over della regione Basilicata, senza azioni di anti politica e populismo».  E’ quanto afferma consigliere comunale del centro valdagrino, nonché consigliere provinciale, Giovanni Vita. Una situazione di stallo che «è necessariorisolvere prima della scadenza della proroga del 31 luglio 2016, fissata dalla legge regionale».  Prima di tutto – spiega il consigliere –  si attende la legge di Stabilità nazionale, che molto probabilmente prevederà lo sblocco del turn over, e nuove risorse, circa 350milioni di euro per l’assunzione di nuovi medici ed operatori sanitari.  Inoltre, per Vita altre risorse devono derivare dalle royalty petrolifere, in quanto la Val d’Agri «svolge un ruolo importante, non solo per l’interesse regionale ma anche per quello nazionale». Inoltre – sostiene il consigliere – non si può prescindere  da una razionalizzare ed ottimizzare del servizio sanitario regionale, tenendo anche conto  dei modelli innovativi già messa in atto in alte Regioni nazionali ( Emilia, Veneto e  Lombardia)”. In particolare, Vita auspica l’applicazione, anche  in Basilicata, della nuova organizzazione sanitaria basata sul week surgery ( settimana corta) sulla revisione del servizio 118  e  maggiori investimenti sui medici di base,  di continuità assistenziale e  quelli convenzionati sulla cura delle malattie croniche, liberando in questo modo maggiore personale ospedaliero. Sulla paventata chiusura del nosocomio, il consigliere provinciale aggiunge: «Il rischio esiste, ma se si si corre ai ripari di cui parlavamo prima, Villa d’Agri, non solo potrebbe continuare ad esistere, ma potrebbe specializzarsi in alcune eccellenze già presenti, come quelle ipotesi di medicina ambientale e geriatria. Rispetto al Punto nascita, aggiunge: «E’ necessario far si che la Regione anche in base alla circolare del Ministero, richieda al Comitato nazionale appositamente costituito che venga riattivato anche laddove non ci sono le 500 nascite richieste.  Ciò può avvenire – conclude –  solo mediante una rimodulazione dettagliata delle peculiarità che il nostro ospedale presenta». Intanto, domani è prevista la manifestazione contro lo smembramento dell’Ospedale di Villa d’Agri. Stesso giorno in cui il governatore,  Marcello Pittella ha convocato in Regione il “tavolo  per la firma finale dell’accordo del gas. Il sindaco di Viggiano, Amedeo Cicala fa sapere in una nota di aver chiesto all’Eni e all’indotto  di sospendere le attività in un momento della giornata lavorativa di martedì 1 dicembre «in segno di forza e solidarietà per una Valle, la nostra Val d’Agri, che ha sempre maggiore necessità di unità”.

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