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Il bilancio (destinato a crescere) è di 23 morti e una cinquantina di feriti, molti dei quali gravi. Impiegato nei soccorsi anche un elicottero del 118 lucano partito da Matera: ha trasportato due feriti gravi negli ospedali di Barletta e di Bari

CORATO – È salito a 23 il numero delle vittime dello scontro fra i due treni che viaggiavano lungo la linea ferroviaria Bari nord, fra Corato e Andria. Sono, invece, una cinquantina i feriti, ricoverati negli ospedali della zona, la maggior parte dei quali ad Andria, Corato, Barletta, Bisceglie, alcuni a Terlizzi, al policlinico di Bari. Il numero delle vittime dello scontro tra i due treni di linea della Bari Nord potrebbe essere destinato a salire ulteriormente. Tra i dispersi ci sarebbe anche una donna di Nova Siri, mentre un’altra ragazza del centro del Materano di cui si conosce l’identità, la 28enne Antonella Pastore, risulta ricoverata ad Andria.

La procura di Trani indaga per omicidio colposo plurimo e disastro ferroviario. Al momento il fascicolo è stato aperto a carico di ignoti.

“Bisogna fare piena luce su questa inammissibile tragedia: occorre accertare subito e con precisione responsabilità ed eventuali carenze”. E’ quanto chiede il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in una dichiarazione. 

Il governo riferirà sullo scontro dei treni in Puglia. Lo ha annunciato all’Assemblea di Palazzo Madama il sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento Luciano Pizzetti. 

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi è giunto sul luogo del disastro ferroviario, accompagnato dal ministro alle Infrastrutture Graziano Delrio. 

C’è “assoluta richiesta di capire i responsabili e fare totale chiarezza – ha detto Renzi – Non ci fermeremo finché non chiariremo”.

Gli fa eco Roberto Saviano: “Il Presidente del Consiglio dice che cercherà i responsabili dell’incidente ferroviario di Barletta, credo che quelli dovrebbe individuarli la magistratura. A Renzi spetterebbe il compito di rendere il servizio ferroviario dignitoso che è abbandonato, trascurato, sottodimensionato. Muoversi in Puglia, in Calabria, in Campania, in Basilicata, in Sicilia è un’impresa da avventurieri”. E’ il commento che lo scrittore Roberto Saviano affida ai social.

“E’ inaccettabile che nel 2016 possano ancora verificarsi simili incidenti, e ancora più inaccettabile parlare di ‘errore umano’. Tutti i trasporti ferroviari del mondo godono di tecnologia avanzatissima in grado di evitare collisioni, deragliamenti ed errori, e garantire piena sicurezza”. Lo scrive in una nota il presidente del Codacons Carlo Rienzi. “Vogliamo sapere – aggiunge – quali investimenti sono stati fatti in Puglia anche da parte della Regione sul fronte delle ferrovie e quanti e quali controlli eseguiti in merito alla sicurezza”. “La tragedia di oggi – aggiunge – dimostra come il trasporto ferroviario nel sud Italia sia ancora ad un intollerabile livello di arretratezza, perché si continua ad investire solo sull’alta velocità lasciando spesso le ferrovie del Mezzogiorno abbandonate a se stesse”.

“Faremo una commissione di indagine”, ha detto Delrio, andando via dal luogo del disastro ferroviario. “Il bilancio – ha aggiunto – è in evoluzione. Non sappiamo quali siano state le cause dello scontro, che è stato violentissimo”. “Siamo vicini – ha detto ancora il ministro – alle famiglie delle vittime. Adesso mi reco in Prefettura per organizzare il da farsi. Esprimo un grazie agli operatori di soccorso”.

Nella collisione uno dei due macchinisti è morto mentre non si hanno, al momento, notizie della sorte del collega che era sull’altro convoglio. Lo ha reso noto una fonte della società ferroviaria. L’impatto frontale, avvenuto all’inizio di una curva su binario unico, è avvenuto in aperta campagna. Uno dei due convogli era partito da Corato ed era diretto ad Andria e l’altro, viceversa, proveniva da Andria e andava in direzione Corato. A bordo di quel treno, ogni giorno, oltre ai pendolari e agli studenti, ci sono anche molti viaggiatori che devono raggiungere l’aeroporto di Bari Palese.

LE TESTIMONIANZE «La situazione è drammatica» e sul numero dei morti «siamo in grosso difetto», ha detto all’Ansa il vicepresidente della Regione Puglia con delega alla Protezione civile, Antonio Nunziante. Cominciano ad arrivare numerosi familiari dei passeggeri, trattenuti dai soccorritori e aiutati da personale medico. La zona è sorvolata da numerosi elicotteri e sul posto è stato allestito un campo per i soccorsi sanitari. Viene distribuita acqua. «E’ una scena surreale», racconta chi è sul posto. «Una scena spaventosa, allucinante», dice un agente di polizia, con la divisa impolverata e i guanti sulle mani impegnato a scavare tra i detriti. L’uomo, tra i primi giunti sul posto dopo l’impatto, ha raccontato di aver «visto persone morte, altre che chiedevano aiuto, persone che piangevano. La scena più brutta della mia vita».

Il Gruppo FS esprime il proprio cordoglio e attraverso le sue società, Rete Ferroviaria Italiana e Trenitalia, ha offerto la piena disponibilità di tutte le strutture e i tecnici per ogni supporto operativo. 

LE PAROLE DEL PAPA Papa Francesco ha espresso la “sua sentita e cordiale partecipazione al dolore che colpisce tante famiglie” coinvolte nell’incidente ferroviario avvenuto in Puglia. E’ quanto afferma un telegramma inviato a nome del Pontefice dal cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, al vescovo di Bari, mons. Francesco Cacucci Papa Francesco ha assicurato “fervide preghiere di suffragio per quanti sono tragicamente morti” e, ha invocato dal “Signore per i feriti una pronta guarigione”. 

I SOCCORSI Ciascuno dei due convogli era formato da quattro vagoni. Nell’incidente sono state coinvolte le prime due carrozze di ogni convoglio. A guardare l’immagine dall’alto si vedono i vagoni sbriciolati nell’impatto e pezzi di lamiere volati per decine di metri nella campagna ai lati dei binari. Proprio le foto scattate dai vigili del fuoco danno l’idea della violenza dello scontro: al centro si vede quel che rimane dei vagoni più coinvolti, soltanto pezzi di lamiera sparsi ovunque. Uno dei treni ha due vagoni rimasti pressochè intatti; l’altro solo l’ultimo.

Poco dopo lo scontro, i vigili del fuoco hanno estratto dalle lamiere un bambino di pochi anni: era ancora in vita ed è stato portato via con l’elicottero. Diciotto dei 22 feriti ricoverati ad Andria versano in gravi condizioni. Altre dieci persone sono ricoverate a Bisceglie. 

I SOCCORSI DALLA BASILICATA Anche un elicottero del 118 della Basilicata è intervenuto nella zona di Corato per aiutare nelle operazioni di soccorso dopo lo scontro fra due treni che ha causato una ventina di vittime e decine di feriti, anche gravi (il bilancio è in continuo aggiornamento e non è assolutamente definitivo). L’elicottero, partito da Matera, ha trasportato due feriti – in gravi condizioni – negli ospedali di Barletta e di Bari. 

La Fidas della Basilicata ha chiesto ai donatori di sangue lucani di effettuare una donazione «per far fronte alle eventuali richiesta di unità ematica dalla Puglia», a causa dell’incidente ferroviario avvenuto stamani. I donatori sono stati invitati «a recarsi presso i centri trasfusionali» lucani, che garantiranno la raccolta e la gestione del sangue.

E IL PRECEDENTE LUCANO L’incidente ferroviario più grave in assoluto in Italia risale al 2 marzo 1944, quando a Balvano (Potenza) il treno Salerno-Potenza si bloccò in galleria e 526 persone morirono asfissiate. 

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