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Suor Agata è originaria di Avigliano. Salvate dai soccorsi altre due consacrate di Barile. Intanto la Protezione civile della Basilicata invita ad aiutare con un sms evitando iniziative spontanee non autorizzate e disorganizzate

di GIOVANNI ROSA

POTENZA – C’è anche una suora lucana fra le tre disperse ad Amatrice. Si dispera di trovarle in vita. Suor Agata, settantacinquenne originaria di Avigliano, si trovava nella sua stanza quando il convitto, che ospita suore e anziani, ha cominciato a tremare per poi sbriciolarsi. Insieme a lei, al momento di andare in stampa, risultavano dispersi altre due religiose (suor Cecilia e suor Anna, di Taranto e Rieti) e quattro ospiti anziani. 

Suor Agata non è la sola lucana che presta servizio nella casa di accoglienza di Amatrice. Suor Giuseppina e suor Maria, entrambe originarie di Barile, sono state estratte dalle macerie nel pomeriggio di ieri e sono state ricoverate nell’ospedale di Rieti. Da quanto è dato sapere non risultano in pericolo di vita.

Drammatica la testimonianza della giovane religiosa Mariana, riuscita a sfuggire alla furia del terremoto. «Ho sentito che tutto cominciava a tremare, mi sono buttata sotto al letto nella speranza di salvarmi – dice la trentaduenne religiosa albanese – e per fortuna ce l’ho fatta». «Stavo da sola in camera e crollava tutto. Ho pensato: è finita. Chiedevo aiuto e nessuno mi rispondeva. Alla fine è arrivato un ragazzo che sentiva la mia voce che gridavo. Mi ha preso e mi ha salvato. Speriamo che le mie consorelle e gli anziani ospiti ce la facciano».

Resta dunque l’apprensione per la sorte della suora dispersa, delle altre ferite e degli altri ospiti. Chi ha potuto conoscere suor Agata parla di una religiosa ben voluta da tutti, partita da Avigliano per abbracciare la vita consacrata delle “Ancelle del Signore”, il ramo femminile della famiglia fondata da don Giovanni Minozzi. Una congregazione fondata nel 1940 e che ha come carisma principale quello di «collaborare nella Chiesa – si legge sul sito dei minozziani – con amore integrale e oblativo all’opera redentiva di Cristo mediante il servizio amorevole ai fratelli specialmente nell’assistenza ai poveri e bisognosi in tutte le forme che la carità consiglierà via via per elevarli alla luce di Dio».

L’APPELLO DELLA PROTEZIONE CIVILE LUCANA La Protezione civile della Regione Basilicata ha invitato coloro che vogliono aiutare le popolazioni dell’Italia centrale colpite dal terremoto «ad informarsi sulle modalità più idonee e concrete al fine di manifestare il sostegno e la vicinanza, a partire dalla possibilità di inviare un sms di solidarietà al numero 45500 del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile e successivamente attraverso donazioni sui conti correnti dedicati che saranno a breve attivati dalla Provincia di Rieti e da quella di Ascoli Piceno». In una nota, la Protezione civile lucana ha fatto riferimento «alle numerose richieste di partecipazione a collette alimentari e di vestiario da destinare alle popolazioni colpite dal sisma», precisando che «le autorità nazionali di protezione civile, ai quali è affidato il compito di coordinare la gestione dei soccorsi e dell’emergenza, non hanno formulato alcuna richiesta in tal senso». 

L’indicazione di informarsi e aderire all’iniziativa legata ad un sms di solidarietà è stata fatta «al fine di evitare ‘spontanee iniziative’ del tutto avulse da un contesto organizzato e coordinato. Qualora, nelle prossime ore, dalle autorità nazionali giungessero precise richieste di alimenti, vestiario o altri beni», l’Ufficio regionale di Protezione Civile renderà note «precise direttive attraverso i canali comunicativi istituzionali».

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