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Avrebbero venduto droga nel loro negozio di ortofrutta, accettando anche pagamenti con la carta del reddito di cittadinanza. Con un minimo rincaro per le commissioni bancarie e le tasse per la transazione camuffato da acquisto di verdure.
È quanto emerso nella conferenza stampa indetta dal procuratore capo di Potenza Francesco Curcio sull’operazione effettuata questa mattina a Palazzo San Gervasio.

Questa mattina sono state fermate sette persone, cinque uomini e due donne di età compresa fra i 29 e i 64 anni, tutte residenti a Palazzo San Gervasio. Due di loro sono in carcere. Sono accusati di aver messo in piedi un’associazione finalizzata al traffico di stupefacenti e detenzione ai fini si spaccio.

Sono sottoposti a fermo Marika Castriotti (classe 1991), Fabio De Nigris (classe 1988), suo fratello Umberto De Nigris (classe 1983) e il loro padre Giuseppe De Nigris (classe 1956) e Pasquale Di Benedetto, classe 1999.

Arrestati in flagranza e ora in carcere i coniugi Nicoletta Loviso, classe 1985 e Antonio Soldano, classe 1991.

Nel corso dell’indagine “It’s business” della Direzione distrettuale antimafia di Potenza a Palazzo San Gervasio sono stati sequestrati dai Carabinieri dieci chilogrammi di cocaina e marijuana.

Sono state effettuate anche 12 perquisizioni personali e domiciliari da parte dei carabinieri della compagnia di Acerenza, con il supporto dell’unità cinofila di Tito. Nell’abitazione di una coppia di coniugi del posto (Nicoletta Loviso e Antonio Soldano) sono stati trovati tre kg di cocaina e 6,5 kg di marijuana.

Sequestrata, inoltre, la somma in contanti di 15.600 euro.
Con l’esecuzione del provvedimento di fermo di indiziato di delitto nei confronti di cinque indagati sono stati posti sotto sequestro pure un negozio di frutta e verdura, intestato alla madre dei fratelli De Nigris, dove, secondo gli inquirenti, la droga, quotidianamente veniva pestata e confezionata.

Lo smercio avveniva anche all’interno del negozio, dove gli acquirenti di confondevano tra i normali clienti. Altri scambi avvenivano in luoghi isolati, in aree ruali al di fuori dell’abitato. Insieme alla famiglia De Nigris operava anche un dipendente del negozio, Pasquale Di Benedetto, classe 1999. Sequestrate anche due abitazioni e quattro autoveicoli.

Secondo gli inquirenti, il gruppo aveva un’organizzazione stabile in grado di rifornire i consumatori dei Comuni di Potenza, Venosa, Tolve, Genzano di
Lucania, Acerenza, Ripacandida, San Chirico Nuovo, Avigliano, Banzi, Rionero in Vulture e quelli provenienti dal Comune pugliese di Spinazzola (provincia di Barletta Andria Trani).

Le dosi venivano cedute nel negozio finito nel mirino degli investigatori oppure in luoghi isolati delle aree rurali. A sua volta il gruppo si riforniva degli stupefacenti tramite canali e organizzazioni in Puglia.

Attraverso le indagini, cominciate a gennaio 2020, è emerso che ogni mese venivano acquistati e movimentati circa sei kg di droga, di cui due di cocaina, con un introito di circa 900.000 euro.

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