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Pagamenti da efettuare

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POTENZA – Uno Stato nemico, che fa di tutto non per sostenere ma per distruggere le aziende. E ci riesce grazie a cattiva amministrazione, ritardi nei pagamenti, burocrazia infinita e, ciliegina sulla torta, una giustizia dal passo lento.
«Non è un Paese normale – dice con amarezza Mario Bonavoglia, presidente della cooperativa sociale “Multiservice” – qui ciò che dovrebbe essere logico non lo è. Il discorso è molto semplice: io ho fornito un servizio, non sono stato contestato per quel servizio, quindi era un lavoro fatto bene. Eppure, dopo dieci anni, aspetto ancora pagamenti da diverse pubbliche amministrazioni. E’ normale? Se vado a comprare un paio di scarpe lo pago o no? Per lo Stato, invece, sembra che questo discorso non valga».

Mario Bonavoglia, presidente
della cooperativa sociale Multiservice

La Multiservice è una realtà grande, dà lavoro a circa 350 persone, offre servizi alle amministrazioni in diverse regioni del Sud, dalla Basilicata alla Campania, dalla Puglia alla Calabria. Un’azienda che, «ottimizzando al massimo le risorse», è riuscita sempre a cavarsela ma, l’ultimo anno è stato davvero amaro. «Noi avanziamo – dice Bonavoglia – circa 12 milioni di euro dalle diverse amministrazioni a cui offriamo i nostri servizi. A ciò si aggiunga che quest’anno abbiamo registrato, come tante altre aziende, un calo di fatturato. Per non parlare delle problematiche legate al Covid, perché anche su questo ci sarebbe da chiedersi se viviamo in un Paese normale.

Ora in Basilicata abbiamo le situazioni meno problematiche, anzi ci sono realtà vituose, come il Crob e l’Asp. Ma ci sono altri Enti con i quali io ho conti aperti dal 2010 e contro i quali abbiamo dovuto far partire i decreti ingiuntivi. Ma qui si apre un altro capitolo, perché una causa civile può durare anche 10 anni. Un altro assurdo di questo Paese: dobbiamo aspettare dieci anni per sapere che la cooperativa ha effettivamente erogato il servizio e che mi spetta di diritto un pagamento. E’ logico tutto questo? Che poi sento tutti i discorsi su questa pioggia di soldi che arriverà e mi dico: ma è lo stesso stato che non mi paga il dovuto?

Io non voglio regalie, prestiti e aiuti di alcun tipo: vorrei solo che lo Stato mi pagasse le fatture emesse e per le quali ho già versato contributi, tasse e fornitori. Perché questo è un altro paradosso e mi fa sentire questo Stato come un nemico: io le tasse le voglio pagare con puntualità, è giusto. Ma con la stessa puntualità vorrei poi vedere saldate le mie fatture. Eppure se io non pago non ottengo il Durc, se lo Stato non paga io ci rimetto non incassando, rischiando ogni giorno e, soprattutto, non investendo. Come potrei assumere nuovo personale, ad esempio?».

Alla richiesta di saldare le fatture, Bonavoglia si è sentito come Renzi davanti ad Azzeccagarburgli: «Ci deve essere l’impegno di spesa, la determina, nessuno si prende la responsabilità di mettere la firma sotto un atto. E passano gli anni, con una amministrazione farraginosa, lenta, che non solo non aiuta ma distrugge le aziende. Non voglio uno Stato amico, ma lo vorrei equo. Ma la verità – conclude amaramente – che soprattutto al Sud siamo abituati a questa situazione, siamo abituati a percepire lo Stato come nemico e andiamo avanti a prescindere».

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