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Il governatore della Basilicata, Vito Bardi

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POTENZA – Un solo nuovo contagiato, e 8 guariti in più. Ma anche un altro morto: il ventitreesimo. Tanto è bastato al governatore Vito Bardi per ordinare, ieri in serata, un’altra domenica “blindata”, con la chiusura anche di tutti gli alimentari, dopo Pasqua, Pasquetta, e le serrate già disposte, in anticipo, per sabato 25 e domenica 26 aprile, venerdì 1 e domenica 3 maggio (al momento per sabato 2 maggio non sono previste ulteriori restrizioni).

L’ordinanza del governatore conferma le preoccupazioni già espresse mercoledì, limitando a due giorni alla settimana le aperture di librerie, cartolerie e negozi per bambini appena concesse dal governo.

«Il dato epidemiologico regionale della Basilicata presenta situazioni sopravvenute di aggravamento del rischio sanitario». E’ scritto nell’ordinanza appena pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione. Un aggravamento, non meglio precisato, che «impone di adottare misure ulteriormente restrittive rispetto a quelle già definite a livello nazionale (…) tenuto conto delle gravissime e irreparabili conseguenze che deriverebbero dall’ulteriore incremento dei soggetti affetti da positività da covid 19».

Avanti con la linea dura, quindi, nonostante le perplessità sempre maggiori attorno a provvedimenti di questo tipo. Come quelle espresse l’altro ieri da alcuni cittadini di Moliterno per le restrizioni da “zona rossa” tuttora in vigore, e ieri persino dal governatore dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, che dalle colonne di Repubblica ha citato i «pochissimi contagi» della Basilicata per indicare una regione dove mantenere delle zone rosse non avrebbe granché senso.

L’ordinanza appena sottoscritta da Bardi chiarisce anche l’ambito di applicazione della deroga al divieto di spostamenti tuttora in vigore introdotta sempre mercoledì per la cura degli orti. Viene specificato, infatti, che «gli spostamenti sono consentiti all’interno del proprio comune o verso comune limitrofo e comunque per gli interventi strettamente necessari alla tutela delle produzioni e degli animali allevati ovvero per la verifica delle attività eseguite da altra persona espressamente incaricata per lo svolgimento delle predette attività».

Intanto sul fronte epidemiologico si consolida l’aumento del numero dei guariti, grazie anche alla maggiore capacità di analisi dei tamponi messa in campo dai laboratori al servizio della Regione. Sicché da un lato prosegue il monitoraggio dei casi sospetti segnalati dai medici di base sparsi per il territorio e lo screening a tappeto di anziani e operatori delle case di cura, ma dall’altro si intensificano anche i controlli sui contagiati diventati asintomatici.

Gli ultimi dichiarati guariti sono stati un 52enne, una 82enne e un 83enne di Potenza, una 65enne di Melfi, una 64enne di Marsiconuovo, un 28enne di Moliterno, un 30enne di Viggiano e una donna di Sant’Arcangelo di 64 anni.

La giornata di ieri, però, è stata funestata anche dalla morte di un 72enne di Avigliano (LEGGI LA NOTIZIA) che dall’inizio del mese era ricoverato nel reparto di terapia intensiva del San Carlo di Potenza. Un caso particolarmente significativo dal punto di vista clinico, dal momento che il fratello quasi coetaneo, contagiato a sua volta (il sospetto è che siano stati entrambi infettati da un familiare che era tra i primi operatori del San Carlo risultati positivi al virus, ndr) è entrato in terapia intensiva 5 giorni prima di lui ma pare aver reagito molto meglio alle cure. A riprova di quanto persino il fattore genetico possa essere soccombente in rapporto ad altri, come la tempestività delle cure, rispetto al decorso della malattia.

Sulla crisi sanitaria, e il suo contorno, è tornato a intervenire anche il segretario regionale Cisl Enrico Gambardella, per cui «in alcuni territori della regione stanno operando, in barba all’emergenza sanitaria e alle norme sul contenimento sanitario, dei veri e propri speculatori che approfittano del bisogno delle persone più fragili per promettere prestazioni sociali inesistenti». «Purtroppo – ha aggiunto Gambardella -, neanche il contagio ferma i faccendieri, sempre pronti ad approfittare della situazione propizia per lucrare sulle fragilità altrui. Si tratta di personaggi senza scrupolo che provano con mezzi immorali, quando non palesemente illeciti, ad approfittare della situazione di difficoltà in cui versano molte famiglie (…) per mettere in atto inqualificabili operazioni di proselitismo che nulla hanno a che vedere con la ragione “sociale” delle rispettive organizzazioni».

L’invito, quindi, è a «diffidare di chi, senza alcuna credibilità, fa promesse mirabolanti e ad affidarsi come sempre alle strutture sindacali di fiducia, segnalando eventuali abusi agli organi preposti».

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