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L'ospedale di Villa d'Agri

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POTENZA – Altri tre contagi, e tutti in ambito sanitario, dopo quello di un’anestesista del gruppo covid del San Carlo: un autista del 118 del capoluogo, un’infermiera di Viggiano in servizio all’ospedale di Villa d’Agri e un paziente del centro di riabilitazione psichica la Vallina di Calvera.

Sono arrivati ieri sera i dati dei primi tamponi positivi al coronavirus da sabato. Dopo altre 24 ore a zero contagi come martedì scorso (primo giorno senza nuovi casi da metà marzo), e gli orizzonti luminosi disegnati dall’ultima “mappa” dell’Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane, coordinato da Walter Ricciardi (direttore dell’Osservatorio e ordinario di Igiene all’università Cattolica), e da Alessandro Solipaca (direttore scientifico dell’Osservatorio). Uno scenario in cui la Basilicata e l’Umbria potrebbero liberarsi dal pensiero di nuovi contagi oggi stesso, «21 aprile», mentre il resto del Sud dovrebbe accodarsi entro gli inizi di maggio; il Lazio dovrà attendere «almeno il 12 maggio»; Veneto e Piemonte il 21 maggio; Emilia Romagna e Toscana non «prima della fine di maggio»; e Lombardia e Marche, dove l’epidemia ha picchiato più duro: «non prima di fine giugno».

Test ancora sul banco degli imputati per un caso scoperto al terzo tentativo

A inquietare c’è in particolare la vicenda dell’infermiera dell’ospedale di Villa d’Agri, che sarebbe risultata positiva, ieri, al terzo tampone, dopo quasi un mese di auto-isolamento prudenziale. L’esito negativo dei primi due tamponi effettuati, a fine marzo e 15 giorni dopo, infatti, non l’avevano convinta del tutto che i sintomi accusati dall’inizio di aprile fossero dipendenti da una banale influenza. Di qui il sospetto e la quarantena spontanea rivelatasi provvidenziale.

A finire sul banco degli imputati, quindi, sono proprio quei tamponi che a tuttora vengono considerati lo strumento fondamentale per programmare una ripartenza in sicurezza delle attività sospese da metà marzo. Ripartenza che, sulla scorta di mappe come quelle disegnate da Osservasalute, potrebbe vedere la Basilicata in prima linea. Tanto più se si considera la coincidenza tra i dati epidemiologici e la presenza sul suo territorio, tra l’ altro, del più grande stabilimento italiano di Fca.

In giornata dovrebbe essere reso noto l’esito degli ultimi tamponi che sono stati nuovamente prelevati a buona parte del personale del gruppo covid della terapia intensiva del San Carlo di Potenza, dopo il primo caso di contagio, registrato domenica, tra i medici che entrano ed escono dai box in plexiglass dove sono assistiti i pazienti più gravi. Si spera in un caso isolato e un contagio arrivato dall’esterno, poi, tra gli operatori del 118. Dopo l’autista potentino, del tutto asintomatico, scoperto sempre ieri sera, all’esito dei test a tappeto effettuati sul personale del dipartimento regionale emergenza urgenza.

Con gli ultimi 3 casi accertati è salito a 353 il numero dei contagiati in Basilicata, anche se quelli tuttora positivi al sars-cov2 restano un centinaio di meno. Ieri sono saliti a 77 anche i guariti e sono ulteriormente scesi i pazienti ricoverati in terapia intensiva: da 8 a 7 (4 a Potenza e 3 a Matera), contro i 19 dei giorni del picco di inizio aprile.

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