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POTENZA – Tre contagi in più a Matera, più due in provincia di Potenza: inclusa un’altra infermiera dell’ospedale di Villa d’Agri. Ma anche sei guariti, che fanno scendere ulteriormente il numero dei pazienti tuttora positivi al covid 19 (rispetto ai 358 complessivi), da 252 a 251: 32 in meno dei 283 del picco di 15 giorni fa. Con la città dei Sassi che supera e stacca il capoluogo nella poco invidiabile classifica dei focolai attivi.

È un dato sorprendente quello che va consolidandosi man mano che viene comunicato l’esito dei test effettuati negli ultimi giorni in Basilicata. Aldilà della smentita alle previsioni dell’Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane che non più tardi di lunedì indicava in quella appena trascorsa la data oltre la quale non si sarebbero più registrati contagi in regione.

Nel bollettino diffuso ieri a mezzogiorno da via Verrastro, riferito alla giornata di lunedì, si parla di 602 tamponi processati, una cifra record dall’inizio della crisi sanitaria dovuta al funzionamento a pieno ritmo dei laboratori del San Carlo di Potenza, del Madonna delle Grazie di Matera, del Crob di Rionero, dell’Istituto zooprofilattico di Puglia e Basilicata e del polo ospedaliero distrettuale di Venosa, a cui a breve potrebbe aggiungersi il nuovo laboratorio mobile allestito dall’Azienda sanitaria di Potenza.

A destare particolare preoccupazione tra i casi appena scoperti, oltre ai 3 di cui si è avuta conoscenza lunedì sera (l’autista del 118 di Potenza, l’infermiera dell’ospedale di Villa d’Agri e il paziente della residenza psichiatrica Casa Vallina di Calvera), c’è la positività di un’altra infermiera dell’ospedale valdagrino, residente a Gallicchio, ma anche quella di un 62enne di Rionero per cui oggi sono stati disposti esami mirati su almeno 4 familiari stretti.

Sarebbero riconducibili a contagi domestici, invece, i 3 individuati nella città di Matera, dove da settimane il sindaco Raffaello De Ruggieri denuncia inutilmente proprio quanto sta accadendo all’interno delle case. Ma non è da escludere anche una particolare efficienza dell’attività di monitoraggio condotta con l’effettuazione dei tamponi sul territorio.

Il risultato è bene evidenziato dagli analisti di Vertigo coop, che da giorni su coronavirusbasilicata.it tengono il conto dei nuovi casi, dei decessi e delle guarigioni annunciate, distinguendo i dati comune per comune (nonostante le lacune della comunicazione istituzionale soprattutto sulla provenienza dei guariti). Con l’ex capitale europea della cultura che farebbe registrare 47 pazienti attualmente positivi (44 se si escludono 2 pazienti di Irsina e 1 di Ferrandina conteggiati in città soltanto perché ricoverati al Madonna delle Grazie), con 2 decessi e 14 guariti, contro i 36 positivi di Potenza, a cui andrebbero aggiunti 9 decessi e 26 guariti.

Ieri a questi ultimi si è aggiunto anche un medico 42enne del capoluogo che era stato il primo a lanciare pubblicamente l’allarme sulla situazione del polo riabilitativo Don Gnocchi di Tricarico, oltre a un 65enne di Avigliano. Resta fermo a 7, invece, il numero dei pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva del San Carlo e del Madonna delle Grazie. Anche tra questi però, benché tuttora bisognosi di cure particolarmente invasive, ci sarebbe già almeno un caso di “guarigione” al covid 19. Sempre stando a quanto evidenziato dai tamponi appena effettuati.

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