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POTENZA – Un nuovo caso d’importazione a Montalbano Jonico. A Pisticci, però, è polemica su un nuovo presunto “falso positivo”. Mentre ad Accettura, dopo la denuncia del Quotidiano del Sud, è arrivato il tampone di riscontro per la settantenne a cui nei giorni scorsi erano state negate delle cure oncologiche proprio per una positività sospetta.

Restano gli arrivi da fuori regione e i dubbi sull’attendibilità dei tamponi il fronte caldo della fase 2 del contrasto al covid 19 in Basilicata, col numero complessivo dei contagi complessivi fermo a 398, e i pazienti attualmente positivi che scendono velocemente verso quota 100.

Ieri nell’ex zona rossa di Irsina è iniziata l’indagine epidemiologica alla ricerca di contagi nascosti. A Potenza, invece, è partita la mappatura delle forze dell’ordine con i controlli volontari sui militari dell’arma dei carabinieri. Le novità più attese, però, sono arrivate dall’annuncio della soluzione, almeno in parte, dello stallo sulla ripartenza delle attività ambulatoriali del San Carlo di Potenza, e dell’Asm, prevista inizialmente per lunedì scorso. Il San Carlo, infatti, ha comunicato la riapertura lunedì degli ambulatori di cardiochirurgia e ortopedia, a cui martedì si aggiungeranno terapia del dolore, neurologia e chirurgia vascolare, e mercoledì medicina nucleare, chirurgia generale e oculistica. Tanto per iniziare a smaltire le prenotazioni rimaste in sospeso dagli inizi di marzo, quando è scattato il blocco di tutte le attività non urgenti.

Da lunedì mattina, poi, dovrebbero riaprire anche gli ambulatori distrettuali dell’Asm. Inoltre il day hospital oncologico del Crob, per venire incontro ai pazienti e alle nuove regole di prevenzione del contagio, ha esteso su due turni il suo orario di apertura: dalle 8 alle 20.

Sul fronte epidemiologico in senso stretto, ieri pomeriggio, è stato il sindaco Piero Marrese, in un videomessaggio su Facebook, a segnalare il paziente numero 1 della sua Montalbano, indicato come «una persona arrivata dal Nord Italia e fin da subito in quarantena».

In realtà si tratterebbe di una donna rientrata in paese ieri mattina con un’ambulanza privata, che si era sottoposta a tampone in Lombardia ed è stata raggiunta dal risultato subito dopo l’arrivo a casa.

Nei prossimi giorni alla donna andrebbero prelevati ulteriori tamponi di verifica. Ma è proprio sulla lentezza di questi che giovedì sera è intervenuta pubblicamente la sindaca di Pisticci Viviana Verri, esultando per la negatività della «ragazzina», come lei stessa l’aveva definita, che era stata l’ultimo paziente registrato in paese.
«Non posso (…) non manifestare qualche legittimo dubbio sull’attendibilità del risultato del primo tampone effettuato, dati i repentini esiti negativi dei tamponi effettuati solo a pochi giorni di distanza dal primo». Ha dichiarato Verri. «In più di un’occasione, infatti, sono saltati all’onore delle cronache casi di “falsi positivi” e, se è comprensibile che in una situazione del genere ci possano essere margini di errore umano, meno comprensibili sono i ritardi con cui vengono effettuati i tamponi di controllo, spesso costringendo gli interessati a lunghe ed inutili quarantene».

La sindaca ha citato anche la situazione di alcuni contagiati che sarebbero «dimenticati in quarantena da settimane in attesa di tamponi che vengono effettuati con enormi ritardi». Quindi ha ironizzato sulla velocità con cui quelli di riscontro sono stati effettuati a Tolve, il comune del sindaco-senatore leghista Pasquale Pepe.

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