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POTENZA – Una trentunenne asintomatica che «sta bene» ha fatto sapere ieri il Comune di Calvello: è qui che è rientrata l’ultima persona risultata positiva al Covid 19, tenuta ancora fuori dal computo ufficiale (la task force regionale in mattinata ieri aveva comunicato che nei giorni 8 e 9 agosto sono stati processati 273 tamponi, risultati tutti negativi).

Subito il centro del Potentino ha stilato la lista dei contatti e l’obiettivo già oggi è di «riuscire a fare il tampone a tutti i contatti stretti e a rifare il tampone ala persona risultata positiva, nella speranza che sia un falso positivo come tanti che si sono verificati altrove». Il Comune ha invitato tutti a «mantenere la calma» e a non far partire «la caccia alle streghe» ma anche «alla prudenza e al necessario rispetto delle norme nonché delle persone coinvolte che vivono un momento molto difficile e hanno bisogno della nostra solidarietà e non certo di biasimo». Ribadito anche l’invito a «rispettare le norme di distanziamento e disinfezione nonché di indossare la mascherina». Il sindaco ha lamentato che «troppe persone in giro neanche la portano, non va bene».

Sul fronte caldo del Materano, invece, ieri è arrivata una lettera del prefetto di Matera Argentieri ai sindaci di Irsina e Ferrandina: «Nei giorni scorsi la Prefettura ha imposto ai territori dei vostri Comuni un pesante sacrificio, farsi carico dell’accoglienza di una quota degli oltre 7.000 migranti sbarcati a Lampedusa nel mese di luglio. Gestire una simile emergenza – umanitaria innanzi tutto – è possibile solo attraverso uno sforzo solidale ed equamente ripartito di tutto il Paese. Questa volta il Ministero dell’Interno, che gestisce il piano dei trasferimenti dei migranti sul territorio nazionale, ha chiamato a rispondere in modo forte, tra le altre province, anche la nostra. E tengo ad assicurarvi, i dati son qui a disposizione, che sulla base della quota di migranti a suo tempo assegnataci e dei posti disponibili, non è vi stata nessuna iniquità ai danni di Matera».

«In concreto poi è stato il sottoscritto ad individuare per l’accoglienza proprio i vostri Comuni. Ho registrato il vostro netto dissenso, ma non avevo alternative. La vera criticità è stata – ed è tuttora – la positività al Covid 19 di una parte dei migranti. Avremmo dovuto accogliere persone, tutte negative ad Agrigento, da tenere in isolamento fiduciario per 14 giorni, ed invece ci troviamo a gestire un cospicuo numero di positivi. Non abbiamo centri ad hoc (non ve ne erano neanche per gli italiani nei tempi più duri della pandemia!) e non ve ne sono neppure nel resto del Paese. Il Ministero dell’Interno è corso subito ai ripari, con le navi quarantena e gli appositi campi nei centri all’arrivo, ma la realtà è che ora a Matera, come in tante altre province, dobbiamo mostrarci in grado di gestire la situazione che si è determinata. Appena avuta la notizia della positività di alcuni migranti, la Prefettura ha immediatamente disposto l’isolamento dei positivi in aree all’interno dei centri nettamente distinte e separate dagli altri ospiti che restano in quarantena fiduciaria. L’Azienda Sanitaria ha subito avviato la sorveglianza sanitaria a mezzo dell’apposito nucleo anti Covid ed ha programmato la periodica ripetizione dei tamponi. Contemporaneamente la Prefettura ha disposto una stretta vigilanza delle strutture da parte delle Forze dell’ordine, per scongiurare allontanamenti abusivi. I vostri territori non si sentano dunque abbandonati!», conclude il prefetto Argentieri.

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