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POTENZA – Dodici nuovi casi a Venosa, dove il focolaio “familiare” sotto osservazione da qualche giorno pare aver ampiamente superato la dimensione domestica dopo un improvvido «scambio di auguri» con un’altra famiglia del posto. Più altri 10 sparsi da Sarconi a Matera, passando per Melfi, Pescopagano, Tramutola, Sarconi, Sant’Arcangelo, Sasso di Castalda, e soprattutto Brienza, dove è risultata positiva anche la direttrice, una suora, della locale casa di riposo.

Per questo ora si teme per tutti gli altri ospiti della struttura. E’ salita ancora in maniera considerevole la conta dei pazienti affetti da covid 19 in Basilicata (residenti e non). Con quelli di ieri, infatti, è ormai a un passo anche quota 300 positivi in regione.

Un dato mai raggiunto nemmeno durante la “fase calda” dell’emergenza sanitaria, agli inizi di aprile. Sebbene all’epoca, quando si arrivò al record appena superato di 283 pazienti, quelli in terapia intensiva erano 12 (contro l’unico di questi giorni), quelli ricoverati in ospedale erano 60 (contro i 13 attuali), e solo in 211 erano in isolamento domiciliare “casalingo” (contro i 281 attuali).

Nel bollettino epidemiologico diffuso a mezzogiorno di ieri il gruppo di lavoro regionale incaricato della gestione della crisi sanitaria aveva comunicato appena 4 casi in più di quelli anticipati sull’edizione del Quotidiano del Sud in edicola.

Dei 16 casi aggiuntivi segnalati all’interno della rsa di Marsicovetere, dopo i 28 iniziali (20 ospiti e 8 operatori) rinchiusi in quarantena all’interno della struttura, era stato evidenziato, tuttavia, come soltanto 6 siano ancora oggi all’interno della struttura.

Mentre gli altri 10, perlopiù familiari di operatori, restano in isolamento domiciliare “casalingo” a Marsico Nuovo (2), Tramutola (2) e Marsicovetere (6), dove c’è già anche una fisioterapista (sempre di Marsicovetere e non di Marsico Nuovo come erroneamente riportato nell’edizione di ieri), che nelle scorse settimane aveva prestato servizio all’interno della rsa e si è sottoposta a tampone in un laboratorio privato.

Tra i 10 positivi scoperti tra i contatti degli operatori della rsa di Marsicovetere ieri è emerso anche un minore che frequenta il liceo classico di Viggiano. Di qui la decisione del primo cittadino del centro petrolifero della Val d’Agri, Amedeo Cicala, di chiudere per 3 giorni il liceo in questione.

Stesso provvedimento disposto per la scuola media Lentini dal sindaco di Lauria, Angelo Lamboglia, in seguito alla scoperta della positività di un giovane studente residente in Campania, e per l’istituto comprensivo Stella di Muro Lucano da Giovanni Setaro, a causa della positività di una segretaria di Pescopagano. Così come per il comprensivo Da Vinci di Tramutola, per la positività di un bimbo. A Sant’Arcangelo (dove è risultato positivo un professore), Venosa e Marsicovetere, invece, le amministrazioni comunali hanno disposto la chiusura di ogni ordine e grado.

Ieri pomeriggio a Marsicovetere si è svolto anche un lungo confronto tra il governatore Vito Bardi e gli amministratori della Val d’Agri, che avrebbero sollecitato una chiusura generalizzata delle scuole. Il generale, tuttavia, avrebbe respinto l’assalto dei primi cittadini, rinviando qualunque determinazione di questo tipo a un aggiornamento sull’evoluzione dei dati epidemiologici. Poco dopo, tuttavia, l’attenzione si è spostata naturalmente su Venosa e i 10 nuovi casi scoperti, a cui a breve distanza si è aggiunto anche un nuovo caso a Rapolla che dovrebbe essere ufficializzato nella giornata odierna.

Unica notizia positiva dalla città di Orazio, ieri, è stata l’esclusione, almeno per ora, di contagi tra i clienti di due delle pazienti positive già individuate, che di mestiere fanno l’estetista e la parrucchiera, ma avendo adottato sul lavoro le precauzioni più opportune avrebbero evitato di propagare ulteriomente il virus. Da capire, in giornata, ci sarà comunque in primo luogo la situazione nella rsa di Brienza, che rischia di replicare i numeri di Marsicovetere, ovvero del luogo di provenienza di uno dei suoi ospiti, che ha fatto scattare l’allarme.

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