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Personale sanitario al lavoro

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POTENZA – Altri 142 lucani contagiati su 1.460 tamponi processati; un morto, di Francavilla in Sinni; e solo 24 guariti di giornata. Più altri 287 risalenti alle scorse settimane che non erano ancora stati registrati. Mentre i ricoverati salgono ancora da 107 a 113.
Si è chiusa con queste cifre, tutt’altro che entusiasmanti, la prima settimana in zona rossa della Basilicata, in attesa dei primi apprezzabili segnali a livello epidemiologico delle restrizioni imposte. Un’attesa che non pare alleviata nemmeno dai dati dell’ultimo monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità, che soltanto venerdì ha segnalato un calo dell’indice di contagiosità (Rt) dei pazienti lucani dal dato record di 1,51 di due settimane fa, a un livello da “zona arancione” come 1,16.

A riprova dell’allarme persistente sul territorio, ieri sono intervenute due distinte ordinanze di altrettanti primi cittadini, che hanno deciso un’ulteriore stretta anti contagio nel territorio dei rispettivi comuni.
La prima è arrivata da Francavilla in Sinni, dove da giovedì a ieri sono stati registrati 49 nuovi contagi e un morto, tra i suoi 4.100 residenti.

All’interno dei casi accertati, infatti, sono emersi anche un medico di famiglia e il parroco. Di qui la decisione del sindaco Romano Cupparo di sospendere le funzioni religiose nella Chiesa Madre.
A Tursi, invece, è sono ormai 50 i positivi su 4.900 abitanti. Inoltre nei prossimi giorni sono previsti altri 250 tamponi sui contatti dei pazienti appena individuati. Per questo il sindaco, Salvatore Cosma, ha deciso un’ulteriore stretta anti contagio fino a mercoledì. Di fatto battezzando un nuovo livello di restrizioni che più che a una “zona rossa” assomiglia a una “zona nera” fresca di conio.

Niente attività motoria tranne che per gli sportivi professionisti; niente più acquisti in negozio nemmeno in quei pochi esercizi che sono stati lasciati aperti dal governo perché vendono generi essenziali; spesa alimentare, e persino farmaceutica, solo con ordine telefonico e consegna a domicilio (a parte casi eccezionali); e avanti con le restanti attività essenziali come «meccanici e carrozzieri» senza la presenza della clientela in officina.
Molto migliori, invece, le notizie sul fronte vaccinazioni, dopo l’annuncio del ministro della Salute, Roberto Speranza, sul via libera del Consiglio superiore di sanità all’impiego del preparato di Astrazeneca anche per chi ha più di 65anni.

Il risultato è che nei prossimi giorni è attesa un’accelerazione importante della campagna di immunizzazione nei confronti della popolazione con più di 70 anni e affetta da particolari patologie.
Si questo ieri sono intervenutoi anche il segretario regionale e il segretario aggiunto Uil Fpl, Antonio Guglielmi e Giuseppe Verrastro, evidenziando il crollo delle positività tra il personale sanitario e nelle residenze per anziani dopo la fine della prima fase della campagna vaccinale, indirizzata proprio nei loro confronti.

Guglielmi e Verrastro hanno evidenziato, in particolare, la necessità di organizzare al meglio il prosieguo delle vaccinazioni.
«Distribuzione territoriale e punti di somministrazione – hanno aggiunto -: non possono essere frutto della casualità e delle buone intenzioni (…) affidarsi alla buona sorte non è una opzione che possiamo adottare».

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