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CI sono ancora importanti vuoti, nel sistema delle vaccinazioni, soprattutto rispetto all’assistenza dei fragili, come chi è diversabile non deambulante.
A segnalarlo al Quotidiano, è il fratello di due diversabili materani di 57 e 63 anni, entrambi non deambulanti. Il sistema ha accettato entrambi come persone aventi diritto alla vaccinazione “prioritaria”, cioè al pari degli ultraottantenni – ci spiega il cittadino materano – Ho inserito mia sorella il giorno 8 aprile, mentre mio fratello, che per problemi di mancanza di dati aggiornati della piattaforma inizialmente non veniva riconosciuto, è stato inserito il 20 aprile.

Essendo entrambi non deambulanti, per ciascuno ho selezionato l’opzione della vaccinazione a domicilio. Il sistema in entrambi i casi ha concluso con successo l’iter di prenotazione, mostrando un messaggio finale in cui si diceva che saremmo stati contattati per effettuare le vaccinazioni. Passati tanti giorni, non sentendo in alcun modo parlare delle vaccinazioni dei fragili a domicilio, ed essendo molto preoccupato sulla salute dei miei fratelli, ho iniziato a informarmi, ma mi è stato detto che a domicilio sono state effettuate le vaccinazioni degli ultraottantenni, mentre per gli altri, pur disabili e non deambulanti, pare non sia stato organizzato nulla, né è dato sapere quando si prevede di cominciare». Un problema serio, che richiede risposte celeri e certe.

I NUMERI – Miglioramento dei trasporti e 170mila lucani con almeno una dose di vaccino: così, ieri, la Basilicata ha cercato «consolazione» dai numeri impietosi del bollettino quotidiano della lotta al covid, che hanno fatto registrare 191 nuovi contagiati (su 1.796 tamponi molecolari: tasso di positività 10,6%) e altri sei morti (1 a Bella, 1 a Pisticci, 1 a Pomarico, 2 a Potenza, 1 a Vietri di Potenza). Sono guarite 105 persone (sono 16.642 coloro che hanno superato la malattia e 509, in totale, i morti).

I lucani positivi sono 5.897, dei quali 5.726 sono in isolamento domiciliare. Le persone ricoverate negli ospedali di Potenza e di Matera sono 171, nove delle quali (cinque a Potenza e quattro a Matera) sono in terapia intensiva.

Con 12 Comuni in zona rossa, la speranza di un ritorno alla zona gialla dopo un lungo periodo in arancione (iniziato un mese e mezzo fa: il 16 marzo) arriva dai dati di Agenas sul tasso di occupazione delle terapie intensive e dei reparti ordinari di area medica: in Basilicata la percentuale è rispettivamente dell’11% e del 36%.

E se si spera anche in un miglioramento dei trasporti – soprattutto scolastici – con l’utilizzazione di 55 autobus turistici (lo ha annunciato l’assessore regionale ai Trasporti, Donatella Merra,) per rispettare il distanziamento sui mezzi, i sindacati mantengono alta la guardia: auspicando un «rientro a scuola in sicurezza».

Paolo Fanti, Ivana Barbacci e Luigi Veltri (Flc-Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola Basilicata) invitano ad «agire già ora per l’avvio del prossimo anno scolastico» attivando «al più presto tavoli di confronto e regia».

I VACCINI – Sul fronte della campagna vaccinale la Basilicata si muove in chiaroscuro: secondo i dati ufficiali, in regione il totale delle somministrazioni ha toccato quota 170.490 rispetto alle 195.365 dosi consegnate (con una percentuale dell’87,3 per cento). Ma nella fascia 70-79 anni, secondo i dati del ministero della Salute, se Trentino Alto Adige, Veneto ed Emilia Romagna hanno somministrato almeno una dose al 64-67%, proprio la Basilicata – con Calabria e Sicilia – si ferma tra il 38 e il 42%.
L’importanza della campagna vaccinale è da tempo chiara: le Province di Potenza e Matera hanno deciso di mettere a disposizione «le palestre annesse agli edifici scolastici di proprietà», un modo – hanno spiegato i presidenti, Rocco Guarino e Piero Marrese – per evitare «discriminazioni territoriali».

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