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POTENZA – La notizia dell’atto di sciacallaggio nell’emergenza Coronavirus l’ha diffusa direttamente l’assessore alla Salute Rocco Leone ieri nel corso di una conferenza stampa. La Regione Basilicata ha segnalato alla Guardia di Finanza «un forte rincaro del prezzo delle mascherine» da parte di alcuni fornitori.

L’assessore lucano ha precisato che «in ogni caso, in Basilicata non mancano le mascherine». Un dirigente dell’azienda sanitaria di Matera, nei giorni scorsi, ha però contattato un fornitore per l’acquisto di nuove mascherine, «scoprendo» un aumento di prezzo «da 3,5 euro – ha detto l’assessore – a 24 euro». Nel corso di un tavolo di coordinamento, a Matera, il dirigente ha poi comunicato la vicenda alle forze dell’ordine presenti, «per denunciare – ha concluso Leone – questo tipo di mercato».

Comportamenti speculativi inaccettabili che stanno interessando tutto il Paese, soprattutto su internet. Sempre nella giornata di ieri, le fiamme gialle hanno effettuato delle perquisizioni nelle sedi di Amazon e Ebay nell’ambito di un’inchiesta sulle presunte speculazioni nella vendita online di mascherine e altri prodotti legati all’emergenza Coronavirus. Era stato il Codacons a presentare nei giorni scorsi un esposto alla magistratura milanese contro i ricarichi folli dei prezzi. «Sul web mascherine e gel igienizzanti vengono venduti con aumenti dei prezzi fino al +1700% rispetto ai listini in vigore prima dell’emergenza sanitaria, una speculazione che prosegue ancora oggi – spiega il presidente Carlo Rienzi –. Per questo chiediamo alle autorità di disporre l’oscuramento immediato di quelle pagine che sul web proseguono nel lucrare sulle paure dei cittadini».

A Milano, invece, per contrastare la vendita abusiva di presidi sanitari non conformi, il personale del Nucleo tutela trasporto pubblico della Polizia locale del capoluogo lombardo ha effettuato ieri diversi controlli nelle stazioni delle metropolitane che hanno portato al sequestro amministrativo di circa 300 mascherine e ad indagare tre persone, poiché sprovviste di documenti di identità e permessi di soggiorno. Nei confronti degli indagati sono stati emessi ordini di allontanamento di 48 ore.

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