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Rocco Leone, Massimo Calenda e Ernesto Esposito

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POTENZA – Un semplice «censimento volontario» di chi, studente o no, arriva da aree a rischio e teme di essere entrato in contatto con persone contagiate dal Coronavirus. È quanto prescrive la nuova ordinanza emergenziale firmata, ieri sera, dal governatore Vito Bardi. La terza dopo quella annunciata domenica sera, che stabiliva la quarantena obbligatoria per i cittadini in arrivo da Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Liguria (poi ristretta ai soli residenti lucani di ritorno a casa), e quella formalizzata il giorno dopo, in seguito al coro di proteste di governo e presidenti delle regioni del Nord. Con la limitazione delle prescrizioni a un obbligo di comunicazione del rientro in regione per gli studenti lucani fuori sede, a fini dell’«adozione delle misure di permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva».

La nuova ordinanza è stata predisposta – stando a quanto reso noto dall’ufficio stampa della giunta regionale – in accordo con la Conferenza delle regioni e il governo. I suoi contenuti sono stati anticipati, ieri pomeriggio, in una conferenza stampa che si è tenuta a Potenza nella sede della Regione, dall’assessore lucano alla salute, Rocco Leone, e dal dirigente generale del dipartimento regionale Politiche della persona, Ernesto Esposito, affiancati dal capo ufficio stampa della giunta, Massimo Calenda.

Per quanto riguarda le misure di prevenzione, è stato evidenziato che non resta in piedi alcuna restrizione o quarantena preventiva, per chi proviene dalle regioni a rischio, anche per gli studenti universitari di ritorno colpiti dall’ordinanza emanata da Bardi lunedì. Verrà lanciato, invece, un «censimento volontario» ovvero la segnalazione al medico di famiglia degli spostamenti e l’eventuale presenza di sintomi. Eliminando la previsione del censimento obbligatorio degli studenti da parte dei comuni, «in collaborazione con tutte le altre istituzioni comunali», che aveva fatto insorgere i primi cittadini.

Leone ha ribadito anche che sono stati effettuati finora una ventina di tamponi su casi sospetti, tutti negativi, e che i kit diagnostici per l’esame dei tamponi «sono arrivati oggi nelle strutture sanitarie di Potenza e Matera», e da domani permetteranno di non dover più inviare i tamponi stessi alle strutture sanitarie delle regioni limitrofe. La Regione, inoltre, sta predisponendo un numero verde per segnalazioni e informazioni, oltre ai numeri già attivi e presenti sul portale web istituzionale. L’assessore, rispondendo alle domande dei giornalisti, ha anche assicurato che tutte le strutture ospedaliere con un pronto soccorso sono state dotate delle strutture per i pretriage: «La situazione è tranquilla – ha concluso Leone – ci stiamo organizzando al meglio, non ci sono restrizioni ma solo l’applicazione di normali regole di prevenzione primaria».

«Alla luce delle decisioni del governo centrale, la quarantena – hanno aggiunto l’assessore e il capo dipartimento – per le persone provenienti dalle aree del Paese interessate dall’emergenza sanitaria non si rende necessaria e il censimento legato agli stessi soggetti, effettuato attraverso i referenti delle strutture sanitarie, verrà esteso a tutti i residenti in Basilicata e non solo agli studenti». «I cittadini devono stare tranquilli, stiamo mettendo in campo tutte le nostre energie per fronteggiare l’emergenza e siamo certi – hanno concluso Leone ed Esposito – che con la collaborazione dei lucani riusciremo a gestirla nel miglior modo possibile».

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