X
<
>

Gaetano Di Bello

Condividi:
2 minuti per la lettura

«DA 3 giorni ho sintomi influenzali con tosse e febbre. Ho chiesto aiuto ai numeri ed alle persone preposte… Non ho ricevuto alcuna risposta certa»: a denunciarlo su fb è Gaetano Di Bello, fisiatra alla Fondazione don Carlo Gnocchi di Tricarico. Il suo è un appello disperato – che proprio in questa giornata potrebbe avere risposta – ma rende bene l’idea di come si stia gestendo l’emergenza tamponi: «Dovrebbero necessariamente farmi un tampone – aggiunge -. Non voglio alcuna raccomandazione, ma sono un medico, ho un’enorme responsabilità nei confronti di tutti i pazienti che ho visitato nelle ultime settimane, e non solo nei loro confronti. Ho necessità di sapere se sono positivo al Covid19. Grazie a chi potrà aiutarmi».

Proprio sulle difficoltà nel gestire l’emergenza, ieri Roberto Cicchetti, presidente Anisap Basilicata, ha scritto che «in questo panorama di oggettiva e grande difficoltà le strutture sanitarie accreditate di Basilicata stanno dando un contributo importante alla causa comune, se non fondamentale. Con risorse e mezzi propri stanno assicurando un servizio eccellente verso quei cittadini-pazienti che hanno necessità di eseguire prestazioni sanitarie. Da parte dei pazienti, constatiamo quotidianamente attestazioni di stima e ringraziamento, di cui, al contrario, non vi è traccia all’interno dei vari comunicati che si susseguono sulle tv e sui giornali, nè da parte di esponenti del governo regionale né tantomeno da parte di esponenti della politica che sta all’opposizione».

In merito alla possibilità di poter eseguire test per la ricerca di Sars-cov2 su tamponi in pazienti sospetti o asintomatici, «cosa che ci viene richiesta sempre di più dai cittadini, corre l’obbligo chiarire che l’Anisap di Basilicata, con i suoi 18 laboratori associati e presenti pressoché in tutta la Regione è disponibile a dare un contributo fattivo», scrive Cicchetti, facendo sapere che «ci sono laboratori privati-accreditati che hanno professionalità e tecnologia adeguate per poter eseguire tali esami».

Dalle associazioni parla anche Michele Cataldi, presidente Sanità Futura: «Le polemiche rischiano di indebolire il messaggio principale: restare a casa».

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE