X
<
>

Condividi:
5 minuti per la lettura

POTENZA – Un altro periodo altalenante, che è venuto a combaciare quasi con l’avvio della Fase due, e la Basilicata raggiunge la soglia dei 400 contagiati. Con tanto di giallo a Tolve: 4 casi conteggiati la mattina dalla Regione e depennati la sera dal Comune. Dopo i contagi zero susseguitisi nei giorni scorsi, tornano ad aumentare – seppur lievemente – i casi positivi di Covid-19, con due nuovi comuni interessati (Accettura e Anzi) cui bisognerebbe aggiungere Tolve: ma qui i 4 nuovi casi segnalati ieri mattina (da aggiungere eventualmente a un’altra persona domiciliata a Potenza risultata positiva nei giorni scorsi) sono stati smentiti in serata dal sindaco Pasquale Pepe che ha annunciato, in un video fb,  una ulteriore verifica per oggi. Pepe ha fatto anche riferimento a non meglio precisati «sciacalli da cortile» prima di esultare: «Abbiamo vinto, ma non ci montiamo la testa. Restiamo vigili». I 4 casi erano stati rilevati in un centro di riabilitazione e in una residenza sanitaria assistenziale con i tamponi orofaringei eseguiti giovedì scorso: ieri sono stati rifatti i tamponi da parte dell’Asp e i test sono stati eseguiti all’ospedale di Venosa.

Il dietrofront sui tamponi. Proprio a proposito di tamponi, intervistato da Angelomauro Calza il capo di gabinetto del governatore Vito Bardi, Fabrizio Grauso ha chiarito il concetto di “non obbligatorietà” dei tamponi per chi rientra in Basilicata da altre regioni italiane o dall’estero: i sindaci, se vogliono, possono esercitare i loro poteri di autorità sanitaria locale sulla base della disciplina vigente, «nessuna illegittimità, nessun conflitto, pieno rispetto della Costituzione» ha rivendicato Grauso.

I numeri. Su 422 tamponi effettuati, in base ai dati del  bollettino quotidiano della task force sanitaria sono stati dieci i nuovi casi di contagio, riguardanti – come detto – i cittadini di  Anzi (4), Tolve (poi smentiti), Matera e Accettura (1).
Nel complesso in  Basilicata i casi attualmente positivi di Covid-19 salgono a 400 (se si depennano i 4 di Tolve), mentre restano 25 le persone decedute e 194 (+6) i guariti.  Dall’inizio  dell’emergenza in Basilicata sono stati analizzati 15.028 tamponi.  Attualmente i pazienti ricoverati presso strutture ospedaliere lucane (Azienda ospedaliera San Carlo e Ospedale Madonna delle Grazie) sono 53 così suddivisi: Azienda ospedaliera San Carlo: malattie infettive 14, terapia intensiva 0, pneumologia 7; Ospedale Madonna delle Grazie: malattie infettive 28, terapia intensiva 3; pneumologia 1. I lucani in isolamento domiciliare sono 124.

Il tasso di mortalità.
Nella regione lucana il tasso di letalità è del 6,5%, inferiore sia  rispetto a quello del Sud Italia (8,5%) sia a quello nazionale  (13,7%). Tra le province, l’Istat e l’Istituto superiore di Sanità indicano invece Matera come la seconda in Italia per bassa mortalità nel mese di marzo: con il suo -11,3% è seconda solo a Rieti (-16,5%) e precede Roma (-9,4). Per chi ha curato il rapporto statistico è la conferma che – a fronte di un raddoppio dei decessi in ben 36 province dell’Italia settentrionale – nel Mezzogiorno il cosiddetto lockdown e le misure di distanziamento hanno portato a un calo nel numero dei morti.

Fase 2, secondo giorno. Il sito Angelomà ha riportato ieri sera le decisioni della riunione della task force del pomeriggio, confermando quanto già anticipato dal Quotidiano nei giorni scorsi: «dopo oltre tre ore di confronto, da indiscrezioni raccolte, pare si sia conclusa con una importante intesa: da lunedì 11 maggio in tutta la regione potrebbero riaprire tutte le attività ambulatoriali sospese per cautela da settimane, e mantenute solo per far fronte alle urgenze», con i dovuti distinguo riguardanti il distanziamento sociale e l’allungamento dell’orario di apertura degli ambulatori per smaltire le liste d’attesa.
Se confermato sarebbe un segnale importante. E intanto anche il traffico cittadino è in aumento a Potenza e a Matera e i commercianti  si «preparano», nella speranza di una riapertura anticipata rispetto ai tempi previsti dall’ultimo Dpcm. Nel secondo giorno della fase 2 dell’emergenza coronavirus, la Basilicata  ha fatto un altro passo verso il ritorno alla normalità.
Sono continuati   i controlli nelle stazioni e nei terminal bus: chi torna (ieri non moltissimi) in Basilicata può sottoporsi subito al tampone, tutti devono rimanere in quarantena 14 giorni o fino al momento dell’arrivo della notizia della negatività del test sul covid-19.
Nei due capoluoghi di provincia, ieri sono stati diversi i commercianti che sono rientrati nei propri negozi per effettuare pulizie, mentre sono aumentati, seppur di poco, i bar, i ristoranti e le pizzerie aperti per il servizio da asporto. A Matera, in attesa del ritorno dei turisti in giro nei rioni Sassi, e seguendo un «trend» in crescita anche prima dell’inizio dell’epidemia, si vedono inoltre sempre più persone che utilizzano la bicicletta, anche con la pedalata assistita.

I treni. Sempre a proposito di trasporti, Trenitalia Gruppo FS Italiane ha fatto sapere che nella giornata di ieri il dato parziale dei viaggiatori aggiornato alle ore 17 è di 161 persone. Numeri che tendenzialmente confermano i numeri registrati lunedì a fine giornata (quando erano state   170 le persone che avevano viaggiato  sui convogli regionali di Trenitalia ) pari al  5,1 % dei passeggeri del periodo precedente all’emergenza. In totale sono 24 i treni regionali in circolazione da lunedì in Basilicata, per l’inizio della Fase 2 del Covid-19. D’accordo con la Regione Basilicata, committente del servizio, l’offerta regionale ha avuto un incremento di circa 24 punti percentuali rispetto alla scorsa settimana, passando dal 20% al 40: in base alla nuova disponibilità del 50% di posti a sedere, ad oggi sui convogli in circolazione nella regione sono disponibili 1.600 posti e il riempimento medio è del 10%.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE