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La fiaccola di sicurezza del Centro olio Tempa Rossa di Total

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POTENZA – Se per ragioni di sicurezza l’impianto viene spento e poi riacceso le autorizzazioni prevedono che i limiti per le emissioni non valgano più.
E’ stata affidata a un comunicato, diffuso ieri in serata, la replica di Total all’ultima segnalazione dell’Agenzia regionale per l’ambiente sui gas immessi in atmosfera dal Centro olio di Corleto Perticara, tra il 13 e il 14 febbraio.

La compagni petrolifera francese ha rotto il silenzio mentre in Consiglio regionale si levavano le voci degli esponenti del Movimento 5 stelle che hanno chiesto la sospensione delle sue attività sul campo petrolifero di Tempa Rossa.
Già nei giorni scorsi, infatti, Total è stata sanzionata dalla Regione con una multa di 30mila euro per una serie di sforamenti, tra il 14 e il 18 gennaio, dei limiti di emissioni dell’impianto, entrato in produzione, a regime, solo a dicembre. Quanto accaduto più di recente, quindi, parrebbe dimostrare l’inefficacia di sanzioni più blande.

La compagnia ha sottolineato che i limiti normativi alle emissioni di cui è stato segnalato il superamento «sono quelli relativi alle condizioni di normale funzionamento dell’impianto».
Ma «in caso di evento anomalo, che determina una fermata improvvisa, quanto indesiderata, degli impianti, possono verificarsi fasi di spegnimento e di accensione di apparecchiature dotate di sistemi di monitoraggio in continuo delle emissioni, durante le quali le stesse apparecchiature non potranno rispettare i limiti emissivi propri del normale funzionamento».

Per Total, pertanto, andrebbe distinto quanto avviene in queste fasi di spegnimento e riaccensione anche con quanto avviene, invece, in occasione dei «fenomeni di incrementata visibilità» della fiaccola di sicurezza, che brucia il gas in eccesso all’interno dell’impianto.
Quanto proprio all’ultima “sfiaccolata” contestata, quindi, evidenzia che «sono stati riscontrati i seguenti valori validati: il massimo valore medio orario di anidride solforosa registrato dalle centraline di monitoraggio della qualità dell’aria è stato di 14,73 mg/m3, cioè più di venti volte inferiore alla soglia di legge stabilita a 350 mg/m3; il massimo valore medio orario di ossido di azoto registrato dalle centraline di monitoraggio della qualità dell’aria è stato di 4,38 mg/m3 contro un limite normativo pari a 200 mg/m3».

«Nello spirito sempre dimostrato di massima trasparenza e collaborazione – prosegue la nota – , la società darà riscontro formalmente a qualsivoglia richiesta ufficiale che dovesse pervenire dalle autorità competenti in merito al già menzionato evento».

In conclusione la compagnia ha sottolinato «la correttezza con cui vengono condotte le operazioni in impianto nel rispetto pieno e responsabile dell’ambiente circostante, dell’incolumità dei lavoratori che vi operano e della comunità stessa».

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