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Il centro olio Tempa Rossa

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OCCORRERANNO diverse settimane per la fermata reale del centro olio di Corleto Perticara e delle estrazioni di petrolio e gas di Total e soci nella Valle del Sauro.
Dopo l’annuncio di sabato del governatore Vito Bardi, infatti, è previsto l’avvio di una serie di operazioni tecniche per permettere lo spegnimento degli impianti in sicurezza. Un’operazione complessa che secondo le prime stime dovrebbe trascinarsi fino ad aprile.

Molto più difficile, invece, prevedere i tempi che occorreranno dopo, a impianto fermo, per effettuare gli interventi sollecitati dalla Regione per evitare il ripetersi delle sfiaccolate dalla torcia di sicurezza dell’impianto. Col loro portato di emissioni venefiche nell’atmosfera, che ha già fatto segnare una serie di superamenti dei limiti imposti dalle autorizzazioni.

Da capire, infatti, c’è la causa dei malfunzionamenti alla base dell’entrata in funzione dei sistemi di sicurezza del centro olio, che convogliano i gas presenti al suo interno verso la fiaccola proprio per distruggerli ed evitare conseguenze peggiori.

Sabato la fermata di Total era stata accolta con favore anche dalla leghista Vannia Gava, sottosegretaria al Ministero dell’ambiente e la transizione ecologica.
«Verificare e disporre controlli sul centro olio “Tempa Rossa” in Basilicata è un atto corretto». Aveva dichiarato la sottosegretaria, aggiungendo che «la richiesta del governatore Vito Bardi per una “fermata generale” va proprio nella direzione di favorire la ripartenza in sicurezza evitando inutili conflitti con le imprese».
Gava aveva parlato anche di un «metodo giusto da seguire quando si lavora su produzioni importanti e delicate, utili anche a livello strategico per il Paese, verso un approfondito studio di fattibilità».

Convinto della strada intrapresa, ovviamente, il governatore Vito Bardi, che su Facebook aveva definito la sua come «una decisione forte ma necessaria per tutelare la salute dei lucani, dare sicurezza ai nostri lavoratori e ai nostri territori».

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