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BARI – La Banca Popolare di Bari a metà ottobre, dopo 10 mesi di commissariamento, è tornata in amministrazione ordinaria. «Sarà una banca vicina al territorio, una banca del Mezzogiorno e per il Mezzogiorno» aveva detto il commissario straordinario Antonio Blandini; ma col nuovo piano industriale sarà il territorio del sud a piangere decine di sedi che verranno tagliate.

Non solo Tito, quindi, ma altre filiali della Banca Popolare di Bari sono a rischio chiusura con un programma che vede tra Basilicata, Puglia e Calabria la soppressione di 26 sportelli. Tre regioni in cui l’istituto bancario possiede quasi metà delle quote di mercato: in Basilicata il 26%, in Puglia il 9,7%, in Calabria il 10%. I clienti in tutta Italia sono 600mila, ma prevalentemente concentrati al Sud, 70mila soci e ben 100mila aziende: a queste ultime fa riferimento il 60% degli impieghi, circa 6 miliardi di euro.

I commissari nel piano industriale erano stati chiari e avevano annunciato la volontà di chiudere in tutto 94 delle 291 filiali: in Basilicata si verrebbero a perdere 7 sedi su 33, in Puglia 12 su 76, in Calabria 6 su 7, in Abruzzo 39 su 97, in Campania 10 su 43, nel Lazio 2 su 5, nelle Marche 9 su 17.

A Tito lunedì si sono già mobilitati il sindaco Graziano Scavone e gli amministratori rivolgendo una lettera al Governatore della Regione Basilicata Vito Bardi, a tutti i parlamentari lucani, agli assessori e ai consiglieri regionali, alle sigle sindacali lucane ed al commissario della Banca Popolare di Bari.

Ora sarà solo questione di tempo e altri territori si muoveranno contro la chiusura di altre agenzie destinate a essere “soppresse”.

Dopo la stabilizzazione patrimoniale con 1,6 miliardi di euro da parte di Fitd e Mcc, ora c’è bisogno infatti di attuare le misure previste dal piano industriale. Secondo le previsioni di Blandini la banca Popolare di Bari è stata messa in sicurezza dal punto di vista patrimoniale, ma ci vorranno almeno due anni ancora in perdita prima del pareggio di bilancio per poi arrivare a un risultato economico positivo nel 2023-2024.

Intanto ieri la Banca Popolare di Bari S.p.A. ha convocato per il prossimo 10 dicembre a mezzogiorno l’assemblea ordinaria per deliberare sulla determinazione del compenso dei componenti del consiglio di amministrazione, incluso il limite massimo al compenso degli amministratori investiti di particolari cariche. «In considerazione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 – si legge nella nota della Banca – l’intervento in assemblea degli azionisti e l’esercizio del diritto di voto degli aventi diritto sono consentiti esclusivamente tramite il rappresentante designato nel rispetto delle misure di contenimento previste dalla legge».

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