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La produzione olivicola locale nel 2015 ha conquistato l’1,5% del mercato italiano, con circa 380mila quintali di olive e 75mila tonnellate di olio extravergine: in Basilicata sono circa cinque milioni le piante, su un’area complessiva di 28mila ettari, con 30mila aziende e 150 frantoi

POTENZA – L’olio lucano ha il suo marchio, un’anfora stilizzata con curve a spirale (che ricordano i tronchi degli ulivi), e quattro linee per richiamare i fiumi della Basilicata, presenti anche nel simbolo della Regione: il nuovo logo è stato presentato stamani, a Potenza, nel corso di una conferenza stampa, dall’assessore regionale all’agricoltura, Luca Braia.

Il logo – realizzato dal campano Danilo Varriale, giovane laureando in architettura – è stato selezionato nell’ambito di un concorso di idee, su 450 proposte inviate da tutta Italia, e rappresenterà nel mondo la produzione olivicola lucana, che nel 2015 ha conquistato l’1,5% del mercato italiano, con circa 380mila quintali di olive e 75mila tonnellate di olio extravergine. In Basilicata sono circa cinque milioni le piante, su un’area complessiva di 28mila ettari, con 30mila aziende e 150 frantoi.

«L’olio lucano – ha detto Braia – è storia, natura e territorio, e non è stato semplice rappresentare questi concetti in un logo che sarà simbolo di un’intera regione, e per i  consumatori che ricercano qualità: stiamo perseguendo con forza il rilancio del settore e il sostegno alle nostre aziende, in collaborazione con l’Alsia, auspicando un lavoro di rete con i produttori e le associazioni del comparto».

E’ recentissimo il trionfo dell’oliva infornata di Ferrandina al Concorso “Monna Oliva” e una cospicua presenza degli oli lucani è nella Guida Oli di Slow Food e in quella del Gambero Rosso che premia la regione per la Migliore Performance Territoriale con ben 10 oli inseriti, oltre che un premio Sol D’Oro.

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