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I voucher precarizzano l'occupazione giovanile

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Dai 1.981 di giugno 2008 ai 475.500 del primo semestre 2016. Ma «la segnalazione di abusi potrebbe avere indotto alcune imprese a evitare un uso allegro dello strumento»

POTENZA – “Anche la Basilicata non si sottrae alla tendenza evidenziata dall’Osservatorio dell’Inps sul Precariato riferita all’impennata nell’utilizzo dei voucher che, da noi, sono passati da 1.981 del giugno 2008 (inizio storico della sperimentazione sull’utilizzo dei voucher per vendemmie di breve durata) a 475.500 del primo semestre 2016, mentre a fine 2015 hanno toccato il tetto record di 847.264”. Lo evidenziano in una nota congiunta il Centro Studi Sociali e del Lavoro e la Uil Basilicata. 

“Dai dati resi noti dall’Inps nei primi 6 mesi dell’anno – si legge ancora nella nota – risulta ancora molto alto l’utilizzo dei voucher, mentre a rallentare è solo l’intensità di crescita negli anni, ma non la crescita stessa dell’istituto. Infatti, la variazione tendenziale mostra un incremento tra il 30% e 40%, mentre nel 2015 la crescita è stata poco meno del 70% . Certamente la segnalazione di abusi, fortemente diffusa, venuta anche dalla Uil, potrebbe avere indotto alcune imprese ad evitare un uso “allegro” dello strumento ma, nel contempo, potrebbe essersi prodotto un effetto di diffusione di modalità di lavoro fittiziamente autonomo. E’ opportuno, dunque, che il Ministero del Lavoro oltre a far entrare a regime le nuove regole sulla tracciabilità dei voucher, sviluppi un’azione straordinaria di vigilanza sul lavoro grigio o parzialmente irregolare che sembra sempre più diffuso. Non va dimenticato che con il decreto legislativo 185/2016, correttivo del Jobs act e in vigore dall’8 ottobre sono cambiate le regole sull’utilizzo dei voucher. Gli imprenditori (esclusi quelli agricoli) e i professionisti che utilizzano il lavoro accessorio dovranno inviare, almeno 60 minuti prima dell’inizio di ciascuna prestazione, un sms o un messaggio di posta elettronica all’Ispettorato nazionale del lavoro. Per chi non rispetta questo obbligo, si applicherà una sanzione amministrativa da 400 a 2.400 euro, moltiplicata per ciascun lavoratore per cui è stata omessa la comunicazione. L’obbligo di comunicare (via sms o email) l’intenzione di usare i voucher prima che inizi la prestazione è molto importante, perché impedisce comportamenti truffaldini (come l’uso per giustificare a posteriori la presenza di un lavoratore privo di regolare contratto). 

Nella nota si evidenzia inoltre che la paga ‘tipo’ di chi è retribuito tramite voucher “negli anni più recenti in Basilicata non è mai arrivata a 400 euro” netti all’anno. 

Altri dati significativi della fase di precariato – si legge nella nota – sono le assunzioni a termine che, nei primi cinque mesi dell’anno, ammontano a 12.985 a cui aggiungere 5.137 assunzioni a tempo indeterminato e 322 in apprendistato per un complesso di 18.596 assunzioni, il 18% in meno di gennaio-maggio 2015. Ma attenzione – avverte la Uil – alle assunzioni precarie vanno sottratte le cessazioni che complessivamente ammontano a 14.129, di cui 9.032 di rapporti a termine che comunque segnano un decremento dell’8,4% rispetto allo stesso periodo del 2015. 

La nostra reazione a questi dati – conclude la nota – non può che essere improntata su iniziative in grado di produrre “buon” lavoro che significa, principalmente, non altra precarietà da aggiungere a quella già esistente. 

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