«Quelle bici  erano  pericolose»

Il 10 ottobre l’ultima tappa in bici del trofeo fra città Unesco della Puglia, potrebbe partire da Matera e arrivare a Castel del Monte. L’indiscrezione arriva direttamente dal sindaco Domenico Bennardi che chiarisce subito.
«E’ la prova che questa amministrazione ha a cuore il tema della mobilità sostenibile, della bike economy e non vuole limitarla. Ottobre, poi, interverrebbe sulla destagionalizzazione turistica».

L’ordinanza che però impone a chi è in bici o su altri mezzi a due ruote, di non utilizzarli in piazza Vittorio veneto e nelle aree pedonali, sta facendo molto discutere.
«L’ordinanza firmata dal comandane della Polizia municipale, arrivata dopo un confronto politico, interviene dopo le numerose segnalazioni e previene situazioni di pericolo.

Il provvedimento, voglio chiarirlo, riguarda piazza Vittorio Veneto e le sole zone pedonali. Anche in molte altre città i ciclisti che entrano in aree come queste, portano le bici a mano. Ordinanze come queste tutelano bambini, anziani, disabili e a Matera erano arrivate numerose segnalazioni di episodi nelle quali si è rischiato di investire i pedoni, anche al limite del bullismo. C’era la necessità di evitare ulteriori rischi».

L’ordinanza sarà definitiva?
«No. A breve voglio avviare confronti con operatori turistici e con le scuole. Proprio qui vorrei intervenire in termini di sensibilizzazione con la Polizia locale per affrontare aspetti di educazione civica e stradale e, in futuro, poter rimodulare questa ordinanza grazie al buonsenso dei cittadini e al senso civico. Prevediamo infatti anche la realizzazione di un libretto con una serie di indicazioni sulle principali regole da rispettare».

Questo vuol dire incentivare i controlli della Polizia locale nelle aree più a rischio?
«Certo. La decisione è nata dalla consapevolezza di questo fenomeno e dal fatto che, in assenza di una segnaletica adeguata, i vigili pur presenti in piazza non avrebbero potuto intervenire.
Oggi, invece, possiamo incidere con atti veri e propri, con le multe. Questo fenomeno doveva essere fermato ad horas».

Matera è destinazione sempre più importante per i cicloturisti provenienti da tutto il mondo. Cosa accade per loro con questo provvedimento?
«Non limitiamo questo tipo di turismo. Il centro storico, i Sassi, le ztl possono essere percorse su due ruote. Solo nelle aree pedonali bisogna portarla a mano. Chi sfrecciava a tutta velocità, infatti, colpiva in particolare i turisti e anche per questo consentiremo loro di godere meglio i monumenti della città. Resta inteso che, ad oggi, non ci sono le condizioni per permettere il passaggio in bici in quelle aree, ma l’ordinanza può essere mitigata non appena si creeranno di nuovo le condizioni migliori con la comunità».
Il bando per l’acquisto di bici elettriche qualche anno fa ha avuto molto successo e oggi a Matera i ciclisti sono tanti. Mancano però le piste ciclabili.
«Sosteniamo la mobilità dolce e sostenibile per questo non interverremo con azioni-spot ma in modo organico abbiamo messo a punto un bici plan, ovvero una rete di piste ciclabili che collega aree diverse della stessa città. Il lavoro è stato effettuato dagli assessori alla Mobilità, all’Urbanistica e dal prof. Stefano Ciurnelli, autore del Pums (Piano urbano di mobilità sostenibile, ndr.). Le arterie interessate saranno quelle dei rioni cittadini, ma prima è necessario che il Pums venga prima adottato in consiglio comunale e per questo mi auguro che i consiglieri proseguano il loro lavoro nelle commissioni consiliari.

In questo modo entro dicembre il Piano potrebbe essere approvato».
C’è dell’altro?
«In ambito extraurbano, insieme alla Provincia e all’Apt ci stiamo confrontando su progetti sulla mobilità su due ruote. Uno di questi è quello che consentirà di ripristinare la pista ciclabile in contrada Pantano che era un’area ideale. Chi ci ha preceduto aveva permesso invece il doppio senso di marcia in auto. Ho dato indirizzo per ricavare lo spazio per una pista per ciclisti e podisti. Credo che entro ottobre, il progetto sarà realizzato».