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Un fotogramma dalle telecamere di videosorveglianza nella zona industriale di Policoro

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Sono almeno in otto e rubano mezzi e attrezzi: diverse le incursioni negli ultimi tre mesi, imprenditori terrorizzati

POLICORO (MT) – Agiscono quasi sempre di domenica sera, tra le 22 e le 23. Sono un gruppo ben strutturato di almeno 8-10 persone, che conoscono bene l’ambiente in cui muoversi come la tipologia di merce da rubare, agendo probabilmente su commissione.
E’ l’identikit del gruppo criminale, che da almeno tre mesi sta terrorizzando e depredando le imprese della zona artigianale di Policoro, alla periferia sud della città jonica.

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Razzie sistematiche, con bottini da migliaia di euro tra mezzi di lavoro (camion gru e auto), attrezzi tecnici specifici (da qui il sospetto che agiscano su commissione), e persino fusti di olio per uso particolare, come quelli rubati alla vetreria “Santagata”, che servono per lubrificare il taglio delle lastre. 

L’ultimo colpo risale a domenica scorsa, quando la banda è entrata nei locali del supermercato “Md” non riuscendo nel colpo, poi la “Metecno infissi”, dove è stata presa di mira la cassaforte; quindi l’autofficina per mezzi pesanti “Panarace”, con un bottino di attrezzi tecnici e di nuovo, e per la terza volta dal 23 agosto, nella vetreria Santagata.
Un’escalation esasperante per le piccole e medie imprese della zona, che faticano a lavorare, visti i danni ingenti subìti, tutti regolarmente denunciati alle forze dell’ordine che stanno indagando. Intanto gli artigiani esasperati, si sono costituiti in comitato, incaricando la vigilanza privata “Tigerpol”, che copre quasi tutta l’area, di interloquire con la prefettura per l’installazione di una rete capillare di telecamere da seguire h24 con la loro sala operativa.
Del problema è stato interessato anche il sindaco, Enrico Mascia, che si sta muovendo nella stessa direzione. Intanto la banda continua ad operare quasi indisturbata, riuscendo ad eludere sia i passaggi dei vigilanti (sono stati immortalati dalle telecamere interne di un’azienda, mentre si nascondevano dietro un muretto al passaggio della Tigerpol), sia i carabinieri, che nelle ultime settimane stanno passando più spesso in quella zona.
Ci sono stati casi, come racconta Pino Santagata al Quotidiano, in cui sono rimasti quasi otto ore all’interno di un capannone, perché non riuscivano a sbloccare il meccanismo di una macchina utensile da rubare.
«Dal 23 agosto, quando mi rubarono due camion, uno dei quali con una gru nuova –ci spiega Santagata- solo da me sono tornati altre due volte, il 2 settembre con il furto di attrezzi per il taglio e la lavorazione del vetro oltre alla Fiat Punto aziendale, e domenica scorsa, quando sono riusciti a portare via ben poco. Escluso un secondo camion, che ho ritrovato abbandonato perché probabilmente ha subìto un guasto, ho avuto un danno patrimoniale complessivo di almeno 100mila euro. Quasi tutti noi abbiamo un impianto di videosorveglianza interno e nei piazzali, ma non è perimetrale, quindi loro entrano da dove sanno di poterlo fare, poi agiscono quasi indisturbati. Dalle immagini che siamo riusciti a riprendere, si evince che sono davvero tanti, in alcuni casi fino a dieci persone. Io sto installando la videosorveglianza perimetrale, ma serve un impianto pubblico che sia vigilato h24 per capire quando arrivano». Quasi certamente si tratta di una banda organizzata della vicina Puglia, che agisce su commissione specifica di qualcuno in cerca di mezzi da lavoro e attrezzi tecnici specifici. Da Santagata, dove sono stati devastati anche gli uffici, dopo il colpo di domenica, è arrivata anche la Scientifica alla ricerca di tracce e impronte utili, ma nei filmati si vede che i malviventi utilizzano dei guanti. Una situazione davvero drammatica, che rischia di mettere in ginocchio decine di piccole e medie imprese di Policoro e dintorni.

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