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Michele Dichio

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BERNALDA – È scomparso nel nulla da tre mesi, ma molti elementi della sua vicenda dovrebbero far riflettere gli inquirenti.
Parliamo del 57enne bernaldese Michele Dichio, di cui si sono perse le tracce il 2 febbraio scorso. Un uomo mite e schivo, che tutti stimavano in paese, ma oggi in pochi stranamente cercano. Il tempo per lui sembra essersi fermato il 3 febbraio, quando con il portafogli pieno dei suoi risparmi, accumulati per mesi con tanti sacrifici, si è recato a Policoro per ritirare un’Alfa 156 di color amaranto, che aveva già impegnato in un autosalone della città jonica.

Era entusiasta di questo acquisto, ne parlava con tutti gli amici e conoscenti fino al giorno prima. Michele, però, in quell’autosalone non ci è mai arrivato, pur essendo partito da Bernalda per andare lì. Chi lo ha accompagnato? A che ora e dove l’ha lasciato? Queste le domande cruciali, a cui i carabinieri che stanno conducendo le indagini non hanno ancora saputo rispondere, pur avendo una pista.
Michele, secondo le prime indiscrezioni, aveva in tasca almeno 8mila euro, con cui avrebbe dovuto pagare l’auto dei suoi sogni.

Viveva in un garage e spesso si affidava ai tanti vicini ed amici di buon cuore, per poter mangiare un pasto caldo. Molto spesso, però, proprio per raccogliere quei soldi mangiava in un panino. Nel suo frigorifero, sua sorella Anna ha trovato tanti alimenti freschi, un segnale che Michele non voleva allontanarsi da casa. «L’ho visto il giorno prima -ci ha detto Anna Dichio- era sereno ed ansioso per questa macchina che doveva comprare l’indomani; nulla che facesse presagire un suo allontanamento.

Altre volte era andato via per recarsi in Germania da nostro fratello, ma erano viaggi che duravano al massimo 15 giorni; da tre mesi non ritira neanche la pensione (circa 300 euro al mese), lui che era sempre puntualissimo a farlo. Noi abbiamo paura che gli sia successo qualcosa di brutto, vogliamo sapere chi lo ha accompagnato a Policoro e dove l’ha lasciato; chiunque sappia qualcosa, si faccia avanti anche in forma anonima.

Michele ha un carattere mite e riservato, stava seduto sulla sua panchina e tutti gli volevano bene; oggi, dopo tre mesi, ci manca». L’appello è anche agli inquirenti, affinché facciano luce sui tanti punti oscuri di questa vicenda, a partire da chi gli ha dato il passaggio a Policoro.

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