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La nuova chiesa

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POTENZA – Le cinque contrade di Barrata, Bosco, Lavangone, San Francesco e Pian di Zucchero avranno un motivo in più per festeggiare il primo maggio prossimo. Dopo diversi anni di lavoro infatti sarà aperta e dedicata allo Spirito Santo la nuova Chiesa che sorge in prossimità del Palazzetto dello sport “Palabasento”. L’intero complesso, realizzato su di un unico livello, comprende l’aula liturgica, la casa canonica, il salone parrocchiale e le aule catechistiche. Negli ultimi anni a guidare la comunità è stato don Carmine Lamonnea, soddisfatto del risultato raggiunto.

«La Parrocchia Spirito Santo è una parrocchia già formata – ci dice – Eravamo dipendenti da Santa Maria del Sepolcro ma dal 2001 siamo diventati autonomi rimanendo Vicaria e nel 2011 siamo diventati una parrocchia a tutti gli effetti. Le 5 contrade di Barrata, Bosco, Lavangone, San Francesco e Pian di Zucchero hanno sempre tentato di crescere insieme, ma ovviamente adesso sarà tutto nuovo. È tutto nuovo». Don Carmine intravede nell’apertura della chiusa e dei nuovi spazi una opportunità per l’intera zona. Mettere in pratica, come dice il sacerdote «la logica dei talenti».

«Abbiamo la possibilità di poter fare le cose diverse, diverse da come era prima della pandemia. Nella nostra nuova parrocchia dobbiamo tutti mettere in pratica la logica dei talenti. È la logica di chi anche ne ha uno, non deve sotterrarlo, anzi, dobbiamo usarle per il bene della comunità. La comunità cristiana non è una comunità di perfetti, ma è una comunità dove vogliamo crescere tutti nella comunione. Impareremo a metterci in ginocchio nel Santissimo appena entriamo in chiesa e prima di sederci fra i banchi.

Adulti capaci di scelte: questo vuole fare l’oratorio. Lo avremo bello, funzionale, aperto a tutti. L’unico limite d’ora in poi sarà la nostra fantasia e la nostra buona volontà e il desiderio di impegnarsi». Non mancheranno le iniziative. «Sotto il portico metterò un tabellone programmatico intitolato “Progetto Vivaio dello Spirito Santo” è pieno di tante attività tutte di realizzare come la Messa, Adorazione Eucaristica, Confessioni, Catechismo, prove di canto, laboratori artistici e teatrali e tanto altro. La parrocchia è la casa di tutti. Tutti possono sentirsi a casa».

«Ovviamente – riprende don Carmine – ci vuole l’impegno di tutti di chi la frequenta ad essere accogliente e di chi ancora non la frequenta a superare i pregiudizi che si possono avere verso determinate persone o realtà in essa presenti». Il sacerdote immagina poi il futuro. «Mi piacerebbe anche ospitare altri gruppi associativi, altre realtà associative e soprattutto mi piacerebbe avere la tessera di tutte le associazioni».

E conclude: «Il progetto “Vivaio dello Spirito Santo” che inizieremo il giorno dopo della consacrazione ha soltanto tre parole che lo guidano: insieme a Cristo insieme ai bisognosi insieme ai giovani. Insieme, insieme insieme». La costruzione fu avviata, dopo l’acquisizione del suolo, nel 2009 ma varie vicissitudini di natura tecnica e finanziaria videro interromperne il completamento nel 2012. Grazie all’interlocuzione di mons. Ligorio con gli uffici della Conferenza Episcopale Italiana fu approvato nel 2016 un nuovo progetto di completamento per portare a termine i lavori.

Tale completamento ha comportato un costo globale di euro 1.860.00 di cui 1.395.000 da contributi dell’8 per mille. La differenza è stata messa dall’Arcidiocesi (265.000 euro); dalla stessa parrocchia (100.000) che ha ottenuto un mutuo a cui fa fronte con le offerte dei parrocchiani e per la restante parte dalla Regione Basilicata (100.000 euro) attraverso la concessione di un mutuo.

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