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Il sopralluogo per il recupero dello scambia soldi abbandonato a S. Giuliano

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GROTTOLE – Una versione poco convincente ma soprattutto le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona.
Sono stati questi due elementi a consentire di scoprire il tentativo di due fratelli di Grottole di 54 e 46 anni, titolari di un’attività commerciale che avevano denunciato alla stazione dei carabinieri di Grottole il furto di un cosiddetto cambia soldi, utilizzato abitualmente per i giochi e le scommesse on line, che si trovava in uno dei loro locali e conteneva 3100 euro.

Il racconto fatto agli uomini della Compagnia dei carabinieri di Matera aveva lasciato intendere che i ladri fossero entrati usando una porta lasciata inavvertitamente aperta. Le modalità “da manuale” non avevano convinto i militari che erano già insospettiti dalla totale assenza di segni di scasso.
I controlli e la verifica delle immagini registrate hanno confermato la tentata truffa: le telecamere della zona, infatti, mostravano chiaramente i due fratelli che caricavano l’apparecchio sull’auto di uno dei due.

Il resto l’ha fatto la perquisizione nelle abitazioni dei due fratelli dove sono è stata trovata parte dei contanti rubati dal “cambia soldi”.
Più difficile, invece, recuperare la carcassa dell’apparecchio che era stato gettato nell’area della Diga di San Giuliano, in una zona talmente impervia da richiedere l’intervento dei vigili del Fuoco del Comando di Matera che grazie a particolari attrezzature, l’hanno individuata nella boscaglia a circa 15 metri dalla strada con evidenti segni di danneggiamenti utili a recuperare il denaro contenuto all’interno.

Per i due fratelli è scattata subito la denuncia per appropriazione indebita e simulazione di reato e il sequestro di tutto il materiale che era stato scoperto nella perquisizione delle loro abitazioni.
Meraviglia il fatto che i due uomini non avessero fatto i conti con le telecamere di sorveglianza che si trovavano nella zona tanto da farsi riprendere proprio mentre in piena notte trasferivano l’apparecchio usato per cambiare le monete in gettoni, utilizzando l’auto di uno dei due.

E’ stato questo infatti il particolare decisivo che ha consentito di smascherare il tentativo di truffa ai danni dell’azienda che forniva le apparecchiature. sembra che i due fratelli contassero sulle procedure d’ufficio che avvengono in questi casi e che, di solito, non prevedono ulteriori approfondimenti o indagini.
Purtroppo la versione dell’uomo che ha denunciato il furto alla stazione dei carabinieri di Grottole è apparsa subito piena di lacune e di incongruenze tanto da far partire le indagini sul caso.

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