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IL sindaco, Domenico Bennardi, in sintonia con il Movimento 5 Stelle, non la ritengono essenziale nell’immediato, dando priorità alle scadenze di lavori già avviati, ma dopo le dimissioni dell’assessore ai Trasporti, Raffaele Tantone (Psi), l’apertura di una verifica di maggioranza e il rimpasto nell’esecutivo cittadino, appaiono quantomeno molto probabili.

Bennardi, sentito sul tema dal Quotidiano, si è detto possibilista: «Incontrerò presto i partiti di maggioranza, per proseguire il buon dialogo intrapreso e decidere insieme il da farsi. Certo -ha puntualizzato il sindaco- io ed il mio movimento, saremmo per non perdere esperienze e competenze acquisite dall’attuale esecutivo, tardando la realizzazione di progetti impostati, che necessitano di essere seguiti».

Quindi, per Bennardi rimpasto rinviabile, ma… Su questo dubbio, si innestano forze che tirano nella direzione opposta, e che già da settimane mordono il freno, volendo entrare a far parte dell’esecutivo.
Parliamo del gruppo Campo democratico, da tempo in antagonismo interno proprio con i 5 Stelle, sull’opportunità del rimpasto, ma anche su uno dei primi nomi circolati, ovvero quello dell’ex consigliere comunale Angelo Cotugno, che avrebbe incontrato non pochi veti incrociati e resistenze. Ma come potrebbe ridisegnarsi, ad oggi, la geografia politica dell’esecutivo, se Bennardi decidesse di andare al rimpasto?


Il primo nodo da sciogliere sarebbe proprio quello dell’assessore proposto da Campo democratico, sulla cui entrata in giunta come gruppo non ci sono obiezioni, a patto che il nome proposto rappresenti la discontinuità con il passato. Cotugno non è certo discontinuità.

Ma sull’ex dirigente sindacale della Cgil, c’è un veto anche da parte della civica “Volt”, che oggi ha due assessori e un posto nello staff del sindaco, con un solo consigliere rimasto in assise, a fronte dei tre di Campo democratico, che chiede legittimamente un riassetto. Infatti, è certo che se dovesse passare la “linea Cotugno”, Volt si chiamerebbe addirittura fuori. Secondo le prime indiscrezioni, pare che Campo democratico non sia particolarmente propenso ad accettare veti e discussioni sul nome, mentre i 5 Stelle chiederebbero una rosa di proposte. Il movimento, invece, a fronte di una forza politica importante con 5 consiglieri, ambisce ad avere almeno 4-5 assessori.


Quindi, ad oggi, tra le riconferme quasi certe, potrebbero esserci gli assessori Colella, Nicoletti e D’Oppido, salvaguardando le competenze acquisite di cui parla il sindaco. A loro potrebbero aggiungersi anche Graziella Corti e Alberto Acito.


Al Partito socialista italiano, andrebbe sempre una postazione, sostituendo il dimissionario Tantone, quindi l’ottavo assessore sarebbe dei Verdi. Resta in bilico l’eventuale nono posto in Giunta, che potrebbe andare come seconda opzione ai Socialisti, oppure secondo qualche indiscrezione non confermata, alla civica di nuova formazione Matera 3.0.


Infine, in caso di accordo, a Campo democratico potrebbe andare anche il vice sindaco. Un quadro possibile, ma in continuo divenire, la cui tela dipende dalle decisioni che Bennardi dovrà prendere, sulla scorta delle richieste dei partiti di maggioranza. «Una cosa è certa -ci ha detto- non intendo cedere o tollerare ricatti politici, e sono pronto in caso contrario ad andare a casa».

L’incognita, oltre all’opportunità della verifica subito, resta quella del braccio di ferro tra Campo democratico e 5 Stelle; anche perché, ad oggi, sembra che l’unico nome proposto e sostenuto dal gruppo politico sia quello di Cotugno, su cui si appuntano le forti resistenze dei 5 Stelle e Volt.


Accetterà Campo democratico di trasformare la sua unica indicazione in una terna di nomi su cui discutere? O rimarrà fermo sull’orientamento di non sottoporsi a veti di qualsiasi natura?
Questi i nodi da sciogliere, se si dovesse andare rapidamente a verifica e rimpasto, come in tanti vorrebbero.

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