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MATERA – Il capo della Procura di Matera, Pietro Argentino, ha chiesto un’ulteriore proroga (la seconda), per sei mesi fino al 1 aprile 2022, delle indagini preliminari nei confronti di 38 persone, tra amministratori comunali, tecnici e imprenditori, su presunte condotte illecite che riguardano attività amministrative di Comune di Matera, Ater e Provincia. I reati ipotizzati sono di associazione a delinquere, corruzione, turbativa d’asta e falso.

Il 1 ottobre, infatti, è scaduta la prima proroga dopo la consegna degli atti da parte dalla guardia di finanza, e Argentino ritiene che entro questo termine “non possono concludersi le indagini preliminari in quanto, pur essendo state all’uopo compiute attività di rilievo, la complessità della vicenda processuale “de qua”, rende indispensabile ai fini dell’accertamento della verità nell’interesse della giustizia la prosecuzione delle indagini medesime, ritenuta, pertanto, la sussistenza di una giusta causa, visto l’articolo 406 codice di procedura penale”. Quindi, ha chiesto la proroga per ulteriori sei mesi.
Il 29 marzo scorso, il blitz della Finanza negli uffici comunali, dove ha acquisito carte e documenti digitali dai pc. Sotto i riflettori progetti, interventi dell’ufficio Lavori pubblici e pare qualcosa, due o tre pratiche, anche dall’ufficio Urbanistica.

Tra i nomi l’ex sindaco, Raffaello De Ruggieri, gli ex consiglieri comunali Angelo Bianco, Giovanni Scarola, Francesco Paolo Manicone, Vito Tralli, Antonio Iacovone, Gianfranco De Mola, Mario Morelli; il dirigente ai Lavori pubblici del Comune, Franco Gravina; il dirigente dell’ufficio tecnico della Provincia, Domenico Pietrocola, e vari funzionari pubblici, professionisti e imprenditori, come Giuseppe Gandi, Antonio Vammacigno, Nunzio Paolicelli, Pierluigi Piselli, Giovanni Dichio, Bartolomeo Dichio, Antonio Sagaria, Bruna Di Cecca, Antonio Montemurro, Eustachio Lunalbi, Claudio Nuzzaci, Antonio Mazzeo, Filippo Venditti, Fabrizio Palmiotti, Umberto Rosatella, Biagio Ferrara, Gianluca Esposito, Venantina Capolupo, Michela Sardone, Roberto Tommaselli, Vincenzo Dottorini, Nicola Fabrizio, Daniele Tagliente, Giovanni Giorgialongo, Fabio Mazzilli, Valentino Ruzzi, Tommaso Di Bari, Romano De Pace. Il fronte temporale su cui si addensa l’attività di verifica e di indagine, dovrebbe aggirarsi nell’ordine massimo dei 12-18 mesi tra l’inizio del 2019 e la metà del 2020. Le indagini sono partite nella seconda metà del 2018 dall’Ater, l’Azienda territoriale di edilizia residenziale, dove è in corso un ulteriore filone che vedeva tra gli altri coinvolto l’allora direttore della struttura Francesco Gravina.

Da quel filone di indagine, è probabile che gli inquirenti si siano poi interessati a un’altra serie di atti posti in essere dallo stesso Gravina, che scaduto il suo mandato da direttore dell’azienda territoriale è tornato a svolgere il compito di dirigente con la delega al settore lavori pubblici del Comune. I controlli sono arrivati fino a coinvolgere anche il responsabile dell’ufficio tecnico della Provincia, Pietrocola, l’ente che era stato designato dal Comune come Stazione unica appaltante per alcune delle opere su cui la passata amministrazione aveva posto particolare attenzione nel corso dello scorcio finale del suo mandato. Tra queste opere c’è, ad esempio, la questione infinita di piazza della Visitazione ma anche Casa delle tecnologie e Tangenziale, quest’ultima che però al momento è in standby, perchè il previsto finanziamento non è più arrivato.

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