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POMARICO – L’autovelox installato dal Comune di Pomarico sulla Statale 7, è legittimo e regolare.
Lo ha stabilito con sentenza il tribunale di Matera, a cui si è rivolto l’ente per tutelarsi dalla pioggia di ricorsi persi davanti al giudice di pace.
Negli ultimi tempi erano cresciuti a dismisura i ricorsi avverso i verbali di contestazione della violazione dei limiti di velocità, rilevata con apparecchi installati dal Comune di Pomarico sulla Ss 7 e accolti da sentenze dei giudici di pace di Matera, fondate su una presunta carenza di valida autorizzazione degli strumenti utilizzati.


Questo giudizio, a parere del sindaco di Pomarico Francesco Mancini, era fondato su di una interpretazione parziale e distorta delle norme del Codice della strada e di successive leggi, da parte dei giudici di pace, che ritenevano non conforme a legge il titolo di detenzione delle apparecchiature impiegate nell’accertamento della violazione dei limiti di velocità e non valida l’approvazione di cui sono munite, come nella quasi totalità dei casi in Italia, ma necessaria ed insostituibile la cd. “omologazione”.


«A fronte di tale situazione -spiega- il Comune, acquisito un parere legale che confermava la legittimità dell’operato dell’amministrazione, dalla primavera scorsa ha proposto appello al competente tribunale di Matera, avverso le sentenze dei giudici di Pace. Il tribunale si è pronunciato accogliendo la tesi sostenuta dall’ente. In particolare, il tribunale di Matera ha depositato le sentenze 691, 692, 693 e 696 con le quali, accogliendo gli appelli proposti, ha stabilito che: “Gli apparecchi in questione sono validamente utilizzati se Con la sentenza 691, ma già in precedenza, il tribunale ha riconosciuto che il Comune rispetta i requisiti di legge detenendo gli apparecchi di misurazione della velocità con un valido titolo, costituito dal contratto di noleggio stipulato a seguito di rituale gara d’appalto. L’azione del Comune, è stata sempre diretta ad assicurare la sicurezza del traffico e quindi l’incolumità delle persone e –come ritenevamo– è risultata pienamente legittima, a conferma di un operato scrupoloso e ponderato, svolto nel solo interesse pubblico. Dopo queste sentenze vogliamo augurarci che si ponga fine a ogni strumentalizzazione e che tutti abbiano realmente a cuore la tutela dei cittadini utenti e consumatori, evitando illusioni, che finiscono per tradursi in spese e oneri aggiuntivi, inflazionando inutilmente e artificiosamente la già appesantita macchina giudiziaria. Il Comune continuerà ad agire nell’interesse pubblico e della collettività».

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