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La sede Inps di Matera

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TRICARICO (MATERA) – Un anziano di Tricarico, affetto da gravi patologie, si è visto respingere la domanda di invalidità dalla commissione Inps di Matera, senza che la stessa abbia mai visionato cartelle cliniche aggiuntive, basandosi su referti medici di ben 17 anni fa. Il verbale medico, rilasciato il 25 maggio su documentazione sanitaria di 17 anni fa, è stato una brutta notizia per Antonella Quagliata, una parente che ha dovuto districasi in questa triste esperienza, vissuta da 700 km di distanza in un periodo di fermo totale.

L’anziano vive con la mamma di Antonella in una contrada di Tricarico, anziana anche lei; e sono gli unici parenti ad aver cura da sempre della salute del pensionato di 74 anni, che ha peggiorato il suo stato di salute, avendo una malattia degenerativa, che secondo la commissione rientra nelle difficoltà di funzioni e compiti propri della sua età medio-gravi 67-99%.

Stando al racconto di Antonella, se la commissione avesse aspettato qualche giorno, come richiesto da una lunga serie di mail e contatti telefonici, oggi non si parlerebbe di questo problema. La preoccupazione, pur nella consapevolezza di far ricorso, è quella che una lungaggine burocratica potrebbe aggravare una situazione familiare già di per sè molto complessa.

A ricostruire questa vicenda è Antonella che ha spiegato: «Mio cugino è una persona già invalida con ritardo mentale, diabetico, parkinson, arto superiore destro inutilizzabile, non è in grado di compiere gli atti della vita quotidiana con necessità di assistenza continua, a domanda di aggravamento invalidità ai fini dell’indennità di accompagnamento si è visto recapitare esito negativo, refertata al 25 maggio 2020 tenendo conto solo delle condizioni di salute di 17 anni fa; peccato che sono passati 17 anni e gli anziani peggiorano. Visite Inps sospese, visite Asl sospese per mesi per alcune patologie non urgenti, blocchi regionali, blocchi mezzi di trasporto, paura di contagio. Non solo l’Inps non chiama più a visita la persona, ma non concede alla persona che lo sta ospitando e che si occupa di lui, in attesa di soluzione di assistenza non avendo disponibilità economica, residente fuori regione e bloccata per il rientro in Basilicata in questi mesi, 7 giorni per il recupero cartaceo della nuova documentazione e l’invio per e mail, addirittura definita 2 giorni prima della data da lei comunicata di arrivo in Basilicata, dopo mesi di attesa da parte dell’invalido.

Dopo tante difficoltà, tante email e invii vari di nuova documentazione, telefonate senza risposta al numero dedicato di Matera e 25 giorni rispondono: “Pratica già refertata il 25 maggio in base alle condizioni di salute di 17 anni fa”. Alla richiesta di chiarimenti telefonici, o personalmente con il presidente, o componenti della commissione sentirsi rispondere che non è possibile: la pratica è chiusa posso solo rivolgermi a un legale, quindi spese e mesi o anni di procedimento civile. Peccato che la nuova documentazione mi è stata chiesta con insistenza e immediatamente l’invio di ciò che era in mio possesso in quell’istante, nonostante avessi fatto presente che era documentazione vecchia di 17 anni, dalla stessa operatrice, con la rassicurazione di inviare dopo il resto appena rientravo in Basilicata, ho fatto ciò che mi è stato chiesto. Intanto alcune visite mediche effettuate il 10 giugno a Medicina nucleare di Potenza, confermano l’aggravarsi dello stato di salute. Non ho diritto a chiarimenti, eppure sulla lettera c’è scritto di contattare i loro uffici per chiarimenti».

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