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Le code dei giorni scorsi davanti alla tenda del Qatar all’ospedale Madonna delle Grazie

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MATERA – La Asm tenta di evitare la sospensione del piano vaccinale per la città di Matera che era stato messo a punto nei giorni scorsi.
L’interruzione potrebbe rischiare di interrompere il cronoprogramma che era già previsto, a causa della mancanza di dosi del vaccino.
E’ per questo che in queste ore si sta lavorando per evitare eventuali complicazioni al processo già cominciato con le dosi somministrate agli ultraottantenni nelle scorse settimane.

A supporto delle operazioni di vaccinazione, che ieri avevano riguardato il personale delle scuole medie e oggi anche quello delle superiori, nel frattempo si sta approntando un secondo punto vaccinale nella sala consiliare Pasolini che abitualmente ospita le assemblee del consiglio comunale e che diventerà presto il secondo hub sanitario della città, in vista dell’accelerazione delle vaccinazioni con l’arrivo di nuove dosi.

Resta da mettere a punto la app di Poste italiane per contribuire a avviare le prenotazioni online, annunciata già alcune settimane fa,ma non ancora operativa.
Da Confapi Matera, intanto arriva la richiesta di «Una rivisitazione della strategia vaccinale anti covid-19 e un adeguamento del Protocollo nazionale con la stesura di un nuovo accordo per regolamentare le vaccinazioni nei luoghi di lavoro».
La proposta era stata lanciata nel dicembre scorso dal presidente nazionale della conferederazione, Maurizio Casasco che aveva chiesto, si legge in una nota «Di avviare le vaccinazioni nelle aziende attraverso l’operato dei medici del lavoro».

In particolare il suggerimento che era stato proposto dal vertice della confederazione italiana della piccola e media industria privata, consisteva «Nell’effettuare le vaccinazioni nei luoghi di lavoro, proseguendo nel percorso unitario che ad aprile 2020 portò alla sottoscrizione del Protocollo per il contrasto al Covid-19 da parte di Governo, imprese e sindacati.

Vaccinare i lavoratori in ambienti sicuri e garantiti – proseguiva Casasco – come per esempio le aziende delle aree industriali e paip, evitando lo spostamento delle persone e con la collaborazione dei medici del lavoro, servirà ad accelerare la campagna di vaccinazione e a consentire una più rapida ripresa del sistema produttivo e in generale della società, coniugando salute e lavoro».
Il suggerimento presentato alla fine del 2020 era stato condiviso dall’ex ministro del Lavoro Nunzia Catalfo.

L’appello era stato ribadito nel gennaio scorso anche da Confapi Matera che si era rivolta al Prefetto della città, Rinaldo Argentieri e al direttore generale della Asm Gaetano Annese per «Chiedere l’istituzione di un tavolo di lavoro in cui predisporre un piano ad hoc per le vaccinazioni dei lavoratori degli istituti di vigilanza, delle imprese di pulizia e delle aziende informatiche che operano negli istituti scolastici, tutte categorie molto esposte ai contatti col pubblico (banche, uffici postali, uffici pubblici, scuole, ecc.)».

La richiesta di Confapi tocca un tema importante in questa fase, ovvero quello del cosiddetto indotto delle aziende che operano ogni giorno a supporto di attività commerciali e enti la cui attività sta comunque proseguendo.

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