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L'ospedale di Policoro (MT)

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di ANTONIO CORRADO e DOMENICO DONVITO

MATERA – I due sanitari positivi al Coronavirus nell’ospedale di Policoro, un primario e un’infermiera, aprono di fatto un nuovo fronte di emergenza in una struttura della regione.
Una conferma, semmai ce ne fosse bisogno, delle condizioni ad alto rischio in cui sono costretti a lavorare medici ed infermieri, troppo spesso privi delle necessarie protezioni. Il paziente uno dell’ospedale, è stata quasi certamente la 72enne di Valsinni, ricoverata qualche giorno fa con sintomi non chiaramente riconducibili al contagio da Covid-19.

Una paziente trattata inizialmente per altro, che poi si sarebbe rivelata quando ormai era troppo tardi per proteggersi. Poi c’è il caso del medico di famiglia infettato a Bernalda, rispetto al quale si teme seriamente per i pazienti che il professionista può aver curato nei giorni scorsi. Quindi, anche in questo caso si dovrannno attendere probabilmente altri tamponi, per capire le conseguenze. Medici sempre più in trincea, spesso con le “scarpe di cartone”, come i soldati italiani scaraventati sul fronte siberiano nella seconda guerra mondiale.

Ora si imporrebbe una sanificazione completa dei locali del Pronto soccorso, dove si spera che i prossimi tamponi non rivelino altre positività, per scongiurarne la chiusura.
A chiedere la sanificazione, sono stati ieri i consiglieri comunali di “Policoro Futura”, Gianni Di Pierri e Giuseppe Maiuri, rivolgendosi al presidente della Regione, alla task force e al sindaco di Policoro. Per i consiglieri, è urgente: «L’immediata sanificazione  e disinfettazione dell’ospedale, delle aree attigue (es. box vigilanza) e delle ambulanze e mezzi in dotazione alla struttura; dotare il personale medico e sanitario di idonea attrezzatura e dispositivi di protezione individuale, che consentano loro di lavorare in sicurezza; sottoporre a tamponi, anche reiterati, tutto il personale che, a vario titolo, opera quotidianamente negli ambienti ospedalieri; valutare l’opportunità di effettuare il pre-triage all’esterno della struttura ospedaliera in tensostruttura da installarsi ad hoc; emanare, nel pieno rispetto delle norme che tutelano la privacy, almeno un comunicato ufficiale al giorno ad orario predeterminato, che consenta ai cittadini di conoscere l’evolversi dell’emergenza, le misure in corso ed ogni tempestiva indicazione utile a ridurre il rischio di contagio. Valuti, infine, il presidente della Regione, considerata la palese inidoneità delle attività sin qui poste in essere dagli uffici e dipartimento regionale preposti a fronteggiare l’emergenza sanitaria in corso, l’opportunità di nominare un commissario straordinario, a cui affidare il coordinamento dell’emergenza stessa».

Poi c’è il tema dell’informazione imprecisa e confusionaria sui contagi. È il caso dell’uomo contagiato a Ferrandina, che non compare nel bollettino giornaliero della task force, perchè inserito impropriamente tra i sei casi materani, per il solo fatto di essere stato ricoverato nell’ospedale cittadino. Informazioni che i sindaci vogliono acquisire tempestivamente, per poter tranquillizzare le comunità.

A Irsina, dopo quello annunciato martedì sera che riguarda una donna, ieri un nuovo caso di positività, che non compare nel bollettino della Regione. In un videomessaggio, è il sindaco Nicola Massimo Morea a comunicarlo alla comunità: «Si tratta di un cittadino anziano –spiega Morea– che non ha avuto rapporti con i casi precedenti. Fatti che ci preoccupano, ma che ci spingono ad essere più rigorosi nell’applicazione delle norme. Abbiamo adottato ordinanza di quarantena nei confronti dei familiari, ai quali, come a tutti gli altri, va l’abbraccio e la solidarietà di tutta la comunità. Di concerto con l’Unità operativa di Sanità pubblica, nelle prossime ore verranno effettuati tamponi per ulteriori provvedimenti». Il sindaco ribadisce di aver chiesto alle forze dell’ordine di adottare massima intransigenza, rigore e fermezza da parte di tutti. L’anziano è ricoverato in Terapia intensiva a Matera; la signora 50enne è a Malattie infettive. Tutti i parenti dei due contagiati sono stati posti in quarantena. Al momento a Irsina figurano 2 persone contagiate, 1 fuori regione e 14 persone in quarantena.

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