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MATERA – Nervi tesi a Palazzo di città sul sistema complessivo di gestione dei rifiuti solidi urbani.
Mentre si attendono ancora risposte concrete dal gestore, il “Consorzio nazionale servizi” di Bologna, sulle modalità d’avvio del nuovo bando nel cosiddetto Sub Ambito 1, di cui Matera è capofila, proprio nella città dei Sassi si registrano le maggiori criticità. Infatti, oltre al nodo ancora da sciogliere sul personale, che ha ripercussioni anche negli altri Comuni consorziati (Ferrandina, Tricarico, Bernalda e Irsina), c’è quello determinante dei costi, che sta comportando richiesta di variazione di bilancio, per coprire la vacatio di queste settimane. L’ultima in ordine di tempo è quello contenuto in un’istanza, inoltrata a fine ottobre dal dirigente del settore Igiene urbana, Giuseppe Montemurro, alla Giunta comunale ed al sindaco Raffaello De Ruggieri.
Il dirigente già il 17 ottobre scorso aveva comunicato al settore Risorse economiche del Comune, la necessità di effettuare una variazione di bilancio, per trasferire somme da un capitolo all’altro del settore Manutenzione urbana, di cui lui è titolare. Una necessità scaturita dall’aumento dei costi di gestione dell’energia elettrica alla piattaforma dei rifiuti di “La Martella”; una variazione che dovrebbe coprire, secondo il dirigente, tutto il periodo fino al 31 dicembre.
Il Settore Risorse economiche ha passato la “patata bollente” alla Giunta, dove il 31 ottobre scorso è stato audito Montemurro per i chiarimenti necessari. Ricordiamo che per somme indebitamente riconosciute al Cns, tutta la Giunta Adduce è stata recentemente condannata dalla Corte dei conti. Secondo Montemurro, la variazione di ben 456mila euro non comporterebbe aumento della Tari, nè modificherebbe i costi del Piano economico e finanziario già assentito, in quanto riferibili a prestazioni relative ai servizi di gestione ed ai costi di energia elettrica. Inoltre, non inciderebbe nella ripartizione tra costi fissi e variabili. La maggior parte della somma, e questo è il dato che fa riflettere di più, è dovuta alla conduzione e gestione della piattaforma per affidare i servizi supplementari, dovuti al perdurare delle attività di trattamento rifiuti, per lo slittamento nella partenza del nuovo servizio, assorbendo le disponibilità finanziarie del vecchio appalto.
Nella cifra sono poi compresi anche sono 100mila euro per interventi di manutenzione all’impianto. Montemurro ha precisato che negli anni passati, trasferimenti finanziari del genere sono già stati legittimamente autorizzati, rimarcando che la mancata adozione di questo “salto creativo”, la piattaforma di La Martella potrebbe presto fermarsi con il blocco della raccolta rifiuti, e che la mancata esecuzione delle attività necessarie alla piattaforma potrebbe portare il mancato rispetto delle prescrizioni contenute nell’Autorizzazione integrata ambientale con conseguenze penali, da cui il dirigente ha cercato di prendere le distanze non essendo la variazione di bilancio richiesta un suo atto di competenza, pavendando peraltro i rischi igienico-sanitari di una eventuale decisione non conforme alle sue richieste. Passato il fine settimana festivo, non si è fatta attendere la risposta piccata del sindaco De Ruggieri, il quale chiarisce che la competenza nella modifica del Pef è del consiglio comunale (i guai della Giunta Adduce sono partiti proprio dalla mancata ratifica in Consiglio), rimarcando che la nota di Montemurro non chiarisce ed esplica la competenza della Giunta comunale, quindi la responsabilità dell’eventuale disservizio resta in capo al dirigente di settore. Un’autentica patata bollente, che si potrebbe tradurre presto in cumuli di rifiuti abbandonati per strada in tutta la città, sempre sperando che il 16 novembre Cns assuma la gestione del nuovo servizio e riesca a garantire da subito l’assorbimento di eventuali accumuli e l’avvio dei 90 giorni di sperimentazione. Insomma, tutto lascia presagire che saranno giorni difficili a Matera, sul fronte della raccolta dei rifiuti solidi urbani.

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