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L’ingresso dell’Ila Laterizi che si trova lungo la statale 99 nelle vicinanze di borgo Venusio a Matera

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Venerdì incontro a Potenza per cercare una soluzione. La Regione: 45 giorni per ripristinare gli obblighi dell’autorizzazione integrata ambientale

MATERA – Una sospensione di 45 giorni all’attività della Ila Laterizi, ex Valdadige e della relativa autorizzazione integrata ambientale al fine di permettere all’azienda in questo periodo a risolvere le criticità sollevate in un recente sopralluogo e al termine di un lungo scambio di verifiche a cui l’azienda è stata sottoposta. Per la Regione ad oggi l’Ila Laterizi opera «in violazione a quanto disposto dall’autorizzazione ambientale» e finchè non porrà rimedio alle osservazioni fatte dalla Regione, dalla Provincia e dall’Arpab non potrà svolgere all’attività» sospesa da una delibera di giunta del 12 gennaio scorso. La questione ha ovviamente scatenato forti preoccupazioni che porteranno venerdì mattina alle 10 ad un incontro al Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata richiesto da Fillea Cgil, Feneal Uil e Filca Cisl che saranno al tavolo insieme all’azienda. All’Ila infatti operano una sessantina di persone più un indotto che aumenta il numero dei lavoratori interessati alle sorti dell’azienda.
«Andiamo in Regione per capire quali siano i problemi da affrontare, riteniamo da quanto ci è stato spiegato che si tratti di situazioni risolvibili e dunque che si possa scongiurare un fermo produttivo che avrebbe conseguenze incontrollabili e porrebbe a rischio una realtà importante per un territorio come il nostro» spiega Fernando Mega della Fillea Cgil che insieme a Filca Cisl e Feneal Uil ha incontrato nei giorni scorsi l’azienda. «Vediamo cosa ci diranno e cosa potrà succedere ma, ripeto, se sono problemi risolvibili speriamo si possa evitare il fermo. Di certo al momento non c’è ancora stato perchè il forno che opera in quell’azienda ha un’autonomia particolare e per bloccare serve un tempo tecnico decisamente lungo». Resta il fatto che l’incontro di venerdì sarà quello che spiegherà se c’è lo spazio per una qualche soluzione anche perchè la giunta chiede all’Ila Laterizi una relazione sugli interventi da fare e subordina la «ripresa dell’attività alla verifica da parte dell’Arpab e della Provincia che l’attività sia esercita in conformità al provvedimento autorizzativo».
Di fatto però c’è anche da dire che la decisione della giunta regionale arriva dopo che ci sono stati una serie di controlli e di richieste all’ILa Laterizi, ex Valdadige affinchè assolvesse agli obblighi previsti dall’autorizzazione integrata ambientale. Un primo sopralluogo di Arpab e Provincia è stato fatto il 27 giugno del 2017 rilevando una serie di criticità a cui la Regione ha fatto seguire una diffida all’azienda con un cronoprogramma di interventi da realizzare. La Ila Laterizi ha inviato una nota esplicativa di interventi fatti ma non considerata incompleta da parte della Regione tanto, che, come si legge nella delibera della giunta regionale, la Regione Basilicata ha provveduto ad una secondo diffida del 18 settembre con risposta pochi giorni dopo dell’azienda che comunicava di aver inviato la documentazione integrativa richiesta dicendo che «per i rottami di travetti in conglomerato in cemento armato non avviati a recupero e per i rottami di laterizi avviati a recupero si provvederà a realizzare interventi di adeguamento entro 45 giorni».
Trascorsi i 45 giorni la Regione ha chiesto nuovamente ad Arpab e Provincia di Matera di effettuare un sopralluogo e nel verbale del 19 dicembre scorso si legge in merito al sopralluogo che «è stato eseguito parzialmente l’adeguamento e il rendere accessibili i pozzetti esterni attraverso la rimozione del canneto formatosi; riguardo l’attività di gestione dei rifiuti e lo stoccaggio in aree adeguate degli scarti di produzione consistenti in “rottami di travetti in conglomerato di cemento armato e non” e “rottami di laterizi” non sono stati eseguiti gli interventi richiesti; sono stati attuati solo parzialmente le operazioni di miglioramento del deflusso delle acque di piazzale nelle vasche di accumulo; non è stato eliminato il deposito travetti in cemento». Queste quattro questioni hanno portato la struttura regionale a parlare di «inosservanza reiterata delle prescrizioni rese e un serio pericolo per l’ambiente. L’Ila Laterizi esercisce in violazione dell’Autorizzazione integrata ambientale».
Da qui la sospensione per 45 giorni della giunta regionale in attesa che si superano i motivi ostativi sollevati dalle verifiche tecniche di giugno e dicembre.

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