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Piazza Vittorio Veneto deserta ieri mattina

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MATERA – È una situazione drammatica, quella che stanno vivendo alberghi e ristoranti della città dei Sassi per l’emergenza Coronavirus, con un calo del volume d’affari che si aggira intorno all’80%, fino all’azzeramento totale delle presenze in alcuni casi.

Il mercato è fermo, come ci testimonia Gianni Genco di Assoturismo Confesercenti cittadina: «L’ansia si percepisce – ha detto Genco – anche perchè il concetto di “vivere tranquilli” è arrivato a una stretta asfissiante per tutti». Chi se la passa peggio sono ristoranti e pizzerie, che hanno ridotto del 30% la loro potenziale capienza, per garantire la distanza di legge di un metro tra un tavolo e l’altro. «I pochi che telefonano per prenotare, chiedono con molta attenzione se si rispetta la distanza e le altre norme, ma poi c’è una percentuale altissima di disdette. -prosegue Genco- Durante la settimana non si fa nulla e nel fine settimana le 250 presenze di alcuni locali, si sono ridotte a 30-40. Ormai alberghi e ristoranti stanno esaurendo le scorte e molti pensano alla chiusura, con ferie forzate per il personale. Ma anche in questo caso, al danno si aggiunge la beffa, perchè molti erano appena tornati dalle ferie godute come avviene di solito tra gennaio e febbraio, quindi ora sono in forte difficoltà, pertanto si spera solo in misure statali di Cassa integrazione anche per le aziende più piccole. Oggi arriva solo qualche gruppetto da fuori».

Una situazione davvero difficile, alla quale si aggiunge la beffa di vedere locali notturni con intrattenimento musicale ancora stranamente pieni, nonostante l’obbligo di far mantenere le distanze e tenere le persone sedute. L’impressione è che solo gli adulti abbiano percepito il rischio che si sta correndo, mentre in città giovani e giovanissimi vivono con spensieratezza anche il periodo di vacanze forzate da scuola ed università, incontrandosi in gruppi con contatti fisici come se nulla fosse. Gli stessi giovani e giovanissimi, che poi affollano certi locali notturni, con una inaudita irresponsabilità.
Intanto i ristoranti iniziano già a chiudere per pranzo e restano deserti (o quasi), pur garantendo le distanze, con il disinfettante all’ingresso e il cartello informativo sulle norme da rispettare.

Ieri il nuovo decreto del primo ministro Conte ha dato un’altra stretta ai locali pubblici, quindi si preannuncia un ulteriore collasso in città, mentre si sente già parlare di strutture blasonate che sarebbero pronte a chiudere, per minimizzare le perdite.
Ieri Matera era una città fantasma, con quasi tutte le prenotazioni dell’8 marzo disdette, i bus vuoti e le piazze con pochissima gente, tutta rigorosamente distanziata. Nei Sassi i tradizionali operatori turistici con le braccia conserte ed persino i tavolini all’aperto di bar e ristoranti drammaticamente deserti. Un periodo davvero nero per l’economia turistica cittadina, lontano anni luce dai fasti del marzo 2019.

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