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I Sassi di Matera

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MATERA – E’ circolato concreto per l’intera giornata di ieri il timore che possa ridimensionarsi l’appuntamento del G20 dei ministri degli Esteri a Matera il 29 giugno prossimo.
Ciò che resta indubbiamente è la vetrina internazionale che porrà i riflettori ancora una volta sulla città dei Sassi.

Ma si teme possa rimanere davvero poco altro.
Il sindaco Bennardi ieri ha ribadito di essersi battuto «per la centralità della città, arriveranno i ministri della cooperazione dei diversi paesi, forse qualche ministro degli esteri e parte della stampa e degli staff».

A preoccupare erano state le parole del sindaco di Bari De Caro che vedevano concentrare le 32 delegazioni su Bari “per questioni logistiche” mentre a Matera ci sarà una tappa del programma istituzionale di incontri che proprio in queste ore attraverso una serie di sopralluoghi sta per essere messo a punto nel dettaglio.
La presenza del G20 era vista in città come un’occasione per ripartire, un’opportunità per riportare non solo l’attenzione ma anche le presenze che sono mancate in questi ultimi mesi causa Covid proprio nella città dei Sassi. Bennardi assicura che sarà ancora così ma tra gli operatori i dubbi restano. Matera del resto ha lavorato in questi anni anche sulla propria capacità alberghiera, non a livello di Bari evidentemente ma comunque con la possibilità di poter rispondere alle esigenze importanti che si sono presentate nell’anno da Capitale europea della cultura.

Le speranze e le attese della parte ricettiva e produttiva cittadina si teme possano andare deluse e anche quell’idea di ripartenza della città sotto il profilo economico, turistico, culturale. Almeno con riferimento al G20.
Si aspettava una presenza più nutrita di delegazioni in città, una diversa centralità che le parole del sindaco De Caro di martedì sembravano mettere in discussione e che Bennardi ieri ha provato a riequilibrare.

Ma di certo Matera ha già dimostrato di poter essere protagonista di eventi anche di una certa importanza.
Anche se è vero che spesso le maggiori manifestazioni hanno avuto bisogno di appoggiarsi anche altrove perché complessivamente le esigenze ricettive di Matera non potevano soddisfarle completamente ma si trattava evidentemente di grandi numeri.

Allo stesso modo bisogna aggiungere che la collaborazione avviata con Bari anche attraverso la prossima sottoscrizione di un protocollo di intesa è quantomai necessaria vista la stretta interconnessione tra le due realtà perchè garantisce comunque degli scambi ed una collaborazione continua anche se il rischio che la cittadina pugliese possa inevitabilmente coprire o fagocitare le iniziative e le velleità della città dei Sassi va tenuto in debita considerazione. Insomma un equilibrio assolutamente delicato.

In questo caso l’organizzazione logistica concentrata su Bari, stando alle parole di De Caro, ha lasciato gli operatori materani nel dubbio e nella preoccupazione concreta che la vera sede del G20 sia Bari con una serie di appuntamenti istituzionali e di incontri che si svolgeranno a Matera.

L’idea del G20 era stata lanciata dal ministro Di Maio pochi giorni dopo l’elezione di Domenico Bennardi a sindaco della città in un annuncio fatto al termine di un vertice in Comune con molti ministri e sottosegretari a 5 stelle dell’allora governo Conte.
Quell’annuncio sembrava un premio alla città, un messaggio che voleva rafforzare la visibilità nazionale e internazionale e anche l’attenzione che veniva posta su Matera.

Oggi c’è il timore concreto che il messaggio possa essere percepito diversamente, Matera non vuole essere solo una passerella come era stato con la presenza dei 7 grandi dell’economia in città da Draghi alla Lagarde arrivati con il trenino delle Fal con un’ora sola di viaggio (beati loro) e poi ritornati a Bari dopo una “bella scampagnata” lucana.

Oggi questo G20 dovrà essere qualcos’altro, l’occasione di un rilancio, di uno sviluppo e di una rinnovata attenzione per la città che tra le presenze internazionali illustri, il 2 luglio imminente e un auspicato cambio di passo cercava di vedere con maggiore serenità al futuro. Qualche dubbio però su queste prospettive e questo scenario in queste ore insorgono. Resterà la vetrina nazionale e internazionale, le foto e i Sassi o la Cava del Sole sullo sfondo di un G20 che arriverà a Matera ma per lasciare cosa ancora non è ben chiaro.

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