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L sede del comune di Matera

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«Mancanza di programmazione, improvvisazione e scelte fatte per evitare eventuali fratture interne alla maggioranza come mi pare il caso dell’ultimo emendamento sugli asili nido».
Eustachio Di Lena coordinatore cittadino di Forza Italia, ex consigliere comunale nella precedente amministrazione quando è stato anche presidente della commissione bilancio dice la sua su questi primi sei mesi di amministrazione Bennardi. Non salva molto soprattutto non vede «quella compattezza politica di cui si parla, non ci sono scelte autonome ma solo piatti già pronti come quello del regolamento urbanistico».

Come vede questi primi sei mesi di amministrazione Bennardi?
«La prima cosa che balza all’occhio è una macchina di visione e di programmazione perchè analizzando questi sei mesi non vedo alcuna lungimiranza. Ma vedo solo tentativi di rimanere a galla vecchie storie amministrazioni. Sappiamo che c’è un continuum amministrativo che va garantito ma la gestione, il controllo di queste cose è mancata».

Facciamo un esempio di cosa si poteva fare meglio?
«Si può iniziare dal regolamento urbanistico. Hanno preso il pacchetto come l’hanno trovato, perchè non riuscivano a sviscerlo oppure perchè volevano mettersi da subito una medaglia al petto. Noi abbiamo cercato di migliorare le scelte mentre la nuova amministrazione ha solo preso il pacchetto e l’ha volato».

L’Amministrazione è parsa però più solida politicamente di quelle del passato. Condivide?
«Io questa compattezza non la vedo. Il bilancio è passato con 20 voti e se non passava l’emendamento di Paterino cosa sarebbe successo? Sarebbe passato ugualmente il bilancio e con gli stessi numeri? Accogliere quell’emendamento ha anche una spiegazione politica perchè Paterino su questo argomento aveva fatto emendamenti anche in passato ma non aveva avuto i numeri che oggi trova. Come mai? Perchè c’era una volontà di dire compattamente no, cosa che oggi non c’è. Quindi questa compattezza non la vedo. Così come per gli impianti sportivi dove non vedo voglia di fare cose nuove, sono stati messi gli stessi soldi dell’anno scorso. Altro esempio è il progetto sulla Murgia, io condivido ciò che dice l’architetto Gigi Acito quando sostiene che l’errore è a monte perchè non si doveva pensare di fare i luoghi del silenzio in un parco già esistente e strutturato. Però oggi il sindaco che in campagna elettorale era pronto a incatenarsi per il territorio dove si è incatenato? Andando a Baku nella settimana più complicata per i contagi dove si decidevano tante cose, il sindaco è andato a Baku».

Torniamo all’emendamento molto discusso sugli asili. Ma davvero quello è un settore su cui non si deve toccare niente e tutto va bene così come è?
«Assolutamente no. Tutto è migliorabile. Credo in un’azione di rimodellazione di qualsiasi tipo di servizio. Ma qui si tratta una scelta di improvvisazione, non è una decisione studiata a tavolino. Oggi una rimodulazione c’è sugli asili nido per una scelta che avviene in base all’Isee con sperequazioni che riguardano i requisiti di chi fa domanda di accesso agli asili. Bisognerebbe intervenire su questo. Sui controlli, gli accreditamenti, le strutture. Poi qui si parla di posti di lavoro togliendo posti all’asilo. Ben venga la rimodulazione sugli asili nido ma tenendo presente alcune conseguenze. Con questo emendamento non si risolve il problema dei canoni, della gestione o di sprechi. Bisognava riuscire a migliore il servizio a parità di risorse».

Cosa pensa del bilancio partecipato?
«Credo che potrebbe andar bene in quei comuni in cui i capitoli liberi sono tanti. Ma con un bilancio in cui si può spendere pochissimo ed allora la condivisione diventa quasi impossibile perchè ridottissima».

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