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I Sassi di Matera

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MATERA – Nel 2016 sono stati oltre diecimila i turisti che a Matera hanno visitato il «Palombaro lungo», l’antico serbatoio di acqua potabile di piazza Vittorio Veneto. Lo ha reso noto Vincenzo Montemurro, presidente «Guide turistiche autorizzate», che gestisce il servizio visite nell’importante sito ipogeo del sistema idraulico urbano, realizzato nella prima metà dell’Ottocento in ambienti scavati nella roccia da maestranze locali, a servizio dei rioni Sassi e del centro storico. Il «Palombaro lungo», che ha le pareti coibentate con coccio pesto, raggiunge una profondità di 15 metri e poteva contenere fino a cinque milioni di metri cubi di acqua. Un buon 70 per cento dei visitatori degli ipogei sono italiani e il restante stranieri. «I nordamericani – ha detto Montemurro – e in particolare gli statunitensi hanno fatto registrare un incremento del dieci per cento, seguiti da sudamericani e nordeuropei, olandesi, irlandesi e inglesi.

Il flusso di visitatori americani è continuo per la specificità di una opera di ingegneria idraulica, sotterranea, che colpisce sul piano emozionale e che ricorda quello che l’acqua ha disegnato tra i canyon del paesaggio statunitense». Un altro «dato interessante» evidenziato da Montemurro riguarda la presenza di gruppi, famiglie e di ragazzi, essendo previsto un accesso gratuito fino ai 18 anni. «I visitatori – ha aggiunto Montemurro – restano affascinati dalla storia e dalla funzione degli ipogei. Molti di loro ritornano anche con la consuetudine del lancio della monetina all’interno di un pozzo naturale di grandi dimensioni, dal quale un tempo i materani prelevavano l’acqua. E’ una conferma che il sistema idrico di raccolta di acqua piovane e di sorgive dei rioni Sassi e dell’habitat rupestre, patrimonio dell’Unesco, rappresentano uno dei maggiori attrattori dell’offerta turistica materana». 

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