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Francis Ford Coppola con la figlia Sofia nel giorno del suo matrimonio a Bernalda, nel 2011

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ROMA – Dagli Usa al Giappone, dalla Corea  agli Emirati Arabi, il matrimonio all’italiana piace sempre di  più e non solo ai tantissimi vip (da George Clooney a Tom  Cruise, da Sofia Coppola a Tamara Ecclestone) che hanno scelto  l’Italia per il loro sì. Tanto da generare un vero e proprio  tipo di turismo, il wedding tourism appunto, in cui l’Italia non  sfrutta ancora a pieno le proprie immense possibilità. Ben un  matrimonio su quattro è celebrato fuori del proprio Paese e 71,5  miliardi di dollari l’anno sono spesi annualmente in  international wedding, infatti, ma il giro d’affari in Italia,  meta molto ambita, è soltanto di 350 milioni e cioè lo 0,5%. A  fare il punto della situazione e a lanciare un appello a fare  squadra ai tanti professionisti del settore, dai gestori delle  location agli stilisti, dai wedding planner ai fioristi, è il  network ‘Wedding scenariò che oggi si è «sposato» con Eataly a  Roma in un workshop sull’organizzazione di matrimoni  d’eccellenza a Roma e in tutta Italia.  

«Non possiamo accontentarci dello 0,5% – spiega Germano  Gaudenzi, co-founder di Wedding Scenario – perché abbiamo tutto  dalla storia alle bellezze artistiche, dal fascino dei paesaggi  al food &amp; wine, dalla grande moda allo spirito di accoglienza  per intercettare una più larga fetta di questo enorme bacino di  utenza. I luoghi più gettonati per i matrimoni sono attualmente  Hawaii e Caraibi ma noi possiamo competere alla grande. In  questo senso il nostro network si rivolge direttamente alle  coppie di stranieri oppure ai destination wedding planner perché  grazie a un interlocutore unico possano trovare assieme tutti i  professionisti per un matrimonio all’insegna del Made in Italy».  

Già tantissimi stranieri scelgono l’Italia. E se un 16% del  totale viene dalla Gran Bretagna, un 11% dagli Usa e un 9% dal  Giappone ci sono Paesi in crescita esplosiva come ad esempio  l’India. «E dall’India – dice Gaudenzi – arrivano spesso nozze  dai budget astronomici: basta pensare che proprio in questi  giorni abbiamo avuto una richiesta per celebrare le nozze  addirittura alla Reggia di Caserta. La media invece si aggira  sui 50 mila euro e si muovono oltre agli sposi una trentina di  invitati».  E le mete non sono solo Roma-Firenze-Venezia oppure, parlando  di regioni, Toscana e Umbria. «Stanno crescendo le location  della Puglia, della Costiera Amalfitana, della Basilicata (non  solo grazie a Matera ma anche grazie alle nozze di Sofia Coppola  a Bernalda). Proprio in questi giorni abbiamo un evento di  wedding tourism a Lipari per organizzare le nozze alle Eolie con  operatori tedeschi e scandinavi. E poi abbiamo posti veramente  eccezionali come Paciano in Umbria, dove grazie ad accordi  speciali con i cittadini e il sindaco tutto il borgo è messo a  disposizione di sposi e invitati. In più possiamo rispondere  anche alle nuove tendenze come i matrimoni in barca a vela  oppure ai grandi classici i matrimoni sulle nostre meravigliose  spiagge o con le macchine d’epoca» dice ancora Gaudenzi.  E non bisogna spaventarsi per il cibo, visto che sposi e  invitati vengono da tutto il mondo. «Le cose più richieste – spiega Gaudenzi – sono spesso cibi e vini del territorio e della  tradizione dalla pappa al pomodoro alla pasta e fagioli». 

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