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Martedì scorso ha compiuto 92 anni il decano di Matera premiato dall’Ordine per l’impegno a favore della Basilicata e di tutto il Sud. Il progetto irrealizzato dei diecimila documenti regalati alla Regione ma mai valorizzati

MATERA – Per l’impegno profuso nell’affermare le ragioni del Sud e della Basilicata, l’Ordine dei giornalisti della Basilicata, rappresentato dal componente del direttivo Sissi Ruggi, ha consegnato allo scrittore e giornalista materano Leonardo Sacco una pergamena per l’iscrizione «ad honorem» nell’albo regionale.
Sacco, che ha compiuto 92 anni il 3 maggio scorso, a causa di problemi di salute non esce più da casa, ma ha la mente lucida e continua a ancora a studiare e a scrivere come quando dirigeva il periodico meridionalista «Basilicata». Attualmente ha confidato di essere impegnato in uno studio sulla storia contemporanea della Basilicata «che – ha detto – spero di concludere…». Ha, inoltre, espresso rammarico per la mancata realizzazione della biblioteca dedicata all’imprenditore illuminato «Adriano Olivetti», composta da oltre diecimila libri, documenti, pubblicazioni, foto, che Sacco ha donato alla Regione Basilicata nel 2012 per la simbolica cifra di un euro, con un atto sottoscritto dall’ex presidente della giunta regionale Vito De Filippo. «Da allora, purtroppo – ha detto il giornalista e scrittore – non è accaduto nulla. Il patrimonio documentale è negli scantinati e altro è ancora a casa mia. Spero che faccia in tempo, con l’avanzare dell’età, a coronare un sogno e un progetto che sono storia della Basilicata e un perno di Matera capitale europea della cultura 2019».
La consegna della pergamena è avvenuta alla presenza di alcuni colleghi, con la seguente motivazione: «Figura esemplare della cultura, dell’informazione e del pensiero meridionalista. L’Ordine dei Giornalisti della Basilicata, nell’esprimere profonda riconoscenza e sincero apprezzamento per l’opera svolta al fine di affermare le ragioni del Sud e della Basilicata, si pregia di attribuire a Leonardo Sacco Casamassima l’iscrizione ad honorem al nostro Albo».

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