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Un panorama di Matera

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La mostra si potrà visitare dal 22 aprile, al 15 settembre: ideata e realizzata dall’Istituto Luce-Cinecittà, è stata allestita nell’ex ospedale San Rocco e nel Sasso Barisano presso la Fondazione Sassi

MATERA – Un archivio della memoria cittadina, aperto al contributo di privati che custodiscono video su storie e vicende di Matera, da valorizzare nell’offerta di eventi legati alla Capitale europea della cultura per il 2019. E’ il progetto annunciato dal presidente della Fondazione Sassi, Vincenzo Santochirico, nel corso della conferenza stampa di presentazione della mostra di video, foto e documenti d’epoca «Luce – L’immaginario italiano a Matera». La mostra, curata da Gabriele D’Autilia e Roland Sejiko, si potrà visitare da oggi, 22 aprile, al 15 settembre: ideata e realizzata dall’Istituto Luce-Cinecittà, è stata allestita presso l’ex ospedale San Rocco e nel Sasso Barisano presso la Fondazione Sassi.

Negli ambienti dell’ex ospedale San Rocco sono allestite le sezioni della mostra itinerante, già esposta in Italia e all’estero, con le sezioni anteguerra dedicate al Regno, al Fascismo e all’Italia rurale, e con quelle del dopoguerra con il periodo Repubblicano, gli anni del boom economico e i fasti di Cinecittà.

Nei locali della Fondazione, presso la sede di San Giovanni Vecchio, sono esposte fotografie e video che raccontano tradizioni e vita di Matera dagli anni Trenta alla fine degli anni Sessanta, dalla Festa del 2 Luglio, alla visita del Duce a Matera e a quella dell’allora Presidente del Consiglio, Alcide De Gasperi, alla Riforma fondiaria, alla nascita di nuovi borghi di La Martella e Gaudiano e alla costruzione delle dighe.

Apprezzamento per l’allestimento e la formula espositiva adottata è stata espressa dal presidente dell’Istituto Luce-Cinecittà, Roberto Cicutto. «La mostra sull’immaginario italiano – sottolineato – ha il pregio di potere essere adattata in vari contesti e Matera è tra questi. La Città dei Sassi e Capitale europea della cultura 2019 è un archivio naturale, che lega la storia agli eventi del Mezzogiorno, agli uomini che ne hanno aperto le pagine divenute patrimonio dell’umanità».

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